Dario Franceschini

È partita oggi pomeriggio la lettera indirizzata al ministro Franceschini da parte di Alleanza delle Cooperative Comunicazione Turismo Cultura (Agci, Confcooperative e Legacoop), AICC-Associazione Imprese Culturali e Creative Confindustria, Federculture, le organizzazioni più rappresentative nel mondo delle imprese culturali.

I contenuti sono frutto dell’incontro svolto la scorsa settimana al Mibact, che ha reso evidente come, secondo le parole del direttore di Federculture Umberto Croppi, “tutta la filiera delle imprese culturali sta risentendo in maniera drammatica della crisi conseguente alla diffusione del contagio. Dietro ai musei, ai teatri, ai cinema chiusi (alcuni dei quali rischiano di non riaprire più) c’è una massa di aziende di servizi, di tecnici, di addetti alla produzione che sta già in queste ore rischiando il fallimento. Se non vengono adottati immediatamente provvedimenti di contenimento, alcuni non necessariamente onerosi, - continua Croppi - che servano a contenere la crisi e dare una speranza per quando questa sarà rientrata, si paventano danni strutturali che potrebbero non essere sanabili”.

Michele Cappadona“Sembra quasi sia passato un secolo, ma meno di un mese fa avevamo salutato con soddisfazione l’approvazione a Bruxelles lo scorso 12 febbraio della Carta di Agrigento sui beni culturali, fatta propria come parere deliberato all’unanimità da parte del Comitato delle Regioni Ue”, commenta Michele Cappadona, presidente regionale dell’Associazione Generale delle Cooperative italiane. “Il documento, siglato il 6 aprile 2019 ad Agrigento, poi condiviso in Italia da 20 presidenti di Regione e oltre 800 sindaci di ogni parte politica e, in sede Ue da 329 membri del Comitato delle Regioni di tutti i 27 stati membri, mira a valorizzare il ruolo della cultura come veicolo di coesione e strumento per favorire la crescita economica e sociale. Il parere positivo, inviato al Consiglio europeo, alla Commissione e al Parlamento Ue, servirà nel prossimo bilancio dell’Unione Europea 2021-2027 a destinare maggiori risorse alle città e alle regioni per la gestione, la fruizione e lo sviluppo del patrimonio culturale. E anche a dare un indirizzo strategico per l'Italia rivolto al ministro Franceschini, per confermare che non servono solo più fondi per la manutenzione straordinaria o il restauro, ma anche per creare e consolidare un turismo legato alla cultura. Affermando con forza che la  cultura deve diventare fattore di crescita economica, dare lavoro ai ragazzi, essere fattore di integrazione. L’emergenza economica da Coronavirus che ha travolto il settore impone ora un intervento deciso, coerente al percorso intrapreso con la Carta di Agrigento, per porre rimedio ai danni già provocati e far ripartire l’intero comparto integrato del turismo e della cultura”.


Di seguito il testo della lettera al Mibact, che chiede, come prime misure per il comparto, ammortizzatori sociali, interventi di sostegno, abolizione dell’indetraibilità dell’IVA, sospensione del pagamento delle rate dei muti concessi per i finanziamenti in corso, sospensione delle gare in corso, trasformazione dei rimborsi delle prenotazioni in voucher e indennizzo per mostre ed esposizioni culturali già avviate e sospese. Tutto questo almeno per un anno.

Illustre Ministro per i Beni e le Attività Culturali e il Turismo
On. Dario Franceschini
Gent.ma Sottosegretaria 
Anna Laura Orrico
Egr. Segretario Generale 
Salvatore Nastasi

L’emergenza Covid-19 e le conseguenti misure governative via via più stringenti hanno travolto i settori legati alla cultura, un settore più esposto di altri in quanto caratterizzato da imprese labour intensive altamente qualificato e in alcuni casi con quote di lavoro intermittente, con programmazioni rigide di medio lungo periodo e fortemente dipendente anche dai flussi turistici. 

Le organizzazioni firmatarie di queste istanze rappresentano la quasi totalità delle imprese che operano per le attività culturali e per la gestione e valorizzazione del patrimonio culturale: quello della infrastruttura di gestione del patrimonio culturale in senso ampio: musei, mostre monumenti, aree archeologiche, teatri e spazi culturali ed espositivi, parchi e giardini storici, eccetera

Nei giorni scorsi abbiamo presentato insieme alcune istanze al Tavolo per l’Impresa Culturale, in primo luogo la dichiarazione dello stato di crisi (ancor più necessario alla luce degli ulteriori provvedimenti), e abbiamo assunto un approccio di filiera, con un mix di misure graduali, che vanno da una serie di interventi urgenti a tutela del lavoro e a sostegno delle imprese che non possono che essere oggetto di iniziativa governativa, ad interventi dedicati alle imprese pubbliche e private che gestiscono attività di valorizzazione dei luoghi della cultura che possono essere adottati dallo stesso Ministero, fino ad investimenti indispensabili in futuro per il rilancio del settore.

Come INTERVENTI URGENTI di competenza governativa richiediamo:

1. gli ammortizzatori sociali (cassa integrazione in deroga e FIS) estesi anche alle PMI innanzitutto laddove assistiamo ad interruzioni di servizio per chiusure obbligate di Musei, Teatri, Cinema, Monumenti (visite guidate), Parchi e Riserve Naturali, Centri visita, Uffici Informazione e Accoglienza Turistica e ad annullamenti di programmazioni di eventi e spettacoli, festival, tournee. Misura che dovrà essere automaticamente riconosciuta ai concessionari di servizi pubblici e che dovrà prevedere semplificazione e abbassamento dei requisiti al fine di essere applicabile anche ai lavoratori intermittenti che sono la caratteristica del settore (artisti, musicisti, operatori didattici, tecnici dello spettacolo); 

2. interventi di sostegno: rinvio dei pagamenti contributivi e rateizzazione del pagamento senza interessi e/o rimborso parziale attraverso credito d’imposta e/o rinvio dei pagamenti fiscali di ogni tipo (IVA/IRPEF) nonché dei rimborsi dovuti alle pubbliche amministrazioni;

3. abolizione dell’indetraibilità dell’IVA; 

4. sospensione del pagamento delle rate di mutuo e interessi rispetto a finanziamenti accesi dalle imprese che matureranno in questo periodo; e tra quelli adottabili dallo stesso Ministero concernenti musei e aree archeologiche di titolarità statale o civica: 

5. sospensione delle gare in corso, e comunque revisione condivisa degli stessi parametri in merito a ricavi e investimenti e delle impostazioni da adottare in futuro, e deroga nazionale rispetto alla possibilità di rinegoziare, al momento della riapertura dei luoghi della cultura, durata, canoni e oneri delle concessioni museali;

6. trasformazione dei rimborsi per prenotazioni di visite non effettuate in voucher da utilizzare successivamente al periodo dell’emergenza;

7. indennizzo per mostre ed esposizioni culturali già avviate e sospese, secondo canoni che tengano conto dei ricavi attesi così come già discussi e concordati con la P.A.

Tutte le misure proposte dovrebbero avere una durata annuale minima, prorogabile in caso di persistenza dimostrata degli effetti della crisi.

Ci candidiamo soprattutto, per una più ampia finalità comune di rilancio dell’economia culturale e della creatività, allo studio e alla proposta di alcuni INTERVENTI STRUTTURALI che non potranno che essere co-progettati e condivisi nell’ambito di un ampio partenariato sociale rappresentativo dell’intera filiera e, ci auguriamo, anche tra i diversi livelli istituzionali.

- azioni di sostegno alla domanda, in particolare quella interna di scuole e famiglie sotto forma di un bonus speciale cultura, accompagnate da campagne di comunicazione straordinarie nazionale; 

- investimenti nel potenziamento della rete diffusa di imprenditorialità culturale con un sostegno all’innovazione, alla trasformazione digitale e alla formazione di nuove competenze;

- adozione di misure per la semplificazione delle procedure per l’avvio di attività, per l’affidamento di spazi culturali, per l’accesso al credito;

- sostegno alla produzione di mostre ed esposizioni culturali concordate con le pubbliche amministrazioni, evitando che un eccessivo rischio d’impresa degli operatori possa portare ad un blocco della progettualità e della produzione nei prossimi mesi;

- contributi straordinari a favore delle piccole imprese culturali e creative nei progetti di rigenerazione urbana, in aree anche di titolarità comunale.

Le azioni che proponiamo necessarie per anche una futura ripartenza non sono quindi solo economiche ma di sistema. E pensiamo che per queste azioni le risorse potrebbero in parte provenire anche da fonti diverse: come ad esempio la tassazione delle grandi piattaforme WEB, il ripristino delle sponsorizzazioni dalle società di gioco che sono state cancellate, i finanziamenti da parte del Credito Sportivo per il cui sblocco si è ancora in attesa dell’apposito decreto. 

A tale scopo chiediamo che, passata la fase più acuta della crisi, sia organizzata una seconda fase di incontri per coordinare un programma efficace di azioni di rilancio a livello nazionale e declinabile anche nelle diverse regioni.

Alleanza delle Cooperative Comunicazione Turismo Cultura
Giovanna Barni (Legacoop), Irene Bongiovanni (Confcooperative), Carlo Scarzanella (Agci)

Associazione Imprese Culturali e Creativa Confindustria
Luigi Abete

Federculture
Andrea Cancellato