Decreto rilancio, Mercuri: “Appello al Mipaaf affinché inserisca le cooperative nel decreto sulla decontribuzione per le filiere agroalimentari”.
La classificazione delle attività economiche Ateco utilizzata dall’Istat è un parametro assolutamente non esaustivo per identificare la “filiera”. Le cooperative sono a tutti gli effetti soggetti imprenditoriali che operano nel comparto agricolo.
“Gli sgravi previdenziali che il Ministero dell’agricoltura ha deliberato per i comparti produttivi in crisi devono necessariamente essere estesi anche alle cooperative, che risultano al momento escluse. Stiamo in queste ore interloquendo con la Ministra affinché le imprese cooperative vengano incluse tra i beneficiari del provvedimento”. Così il presidente di Alleanza Cooperative Agroalimentari Giorgio Mercuri commenta la firma da parte della Ministra delle politiche agricole Teresa Bellanova del decreto interministeriale sull’esonero straordinario dei contributi previdenziali e assistenziali in agricoltura per il primo semestre 2020.
“È assolutamente inaccettabile che in un provvedimento destinato alle filiere non siano state incluse le imprese cooperative di conferimento e trasformazione. Ricordiamo che le cooperative agricole sono un prolungamento dell’azienda agricola dei soci e per tale motivazione godono delle status giuridico di “imprenditore agricolo” poiché operano a pieno titolo nel settore. Se il Decreto ministeriale vuole dare sostegno alle filiere, è alquanto inspiegabile che sia stata disconosciuta la cooperazione, quale autentica filiera che va dalla fase agricola a quella della trasformazione e commercializzazione dei prodotti”.
“Avevamo già accolto con forte disappunto lo scorso luglio l’esclusione delle imprese della filiera ortofrutticola tra i beneficiari del decreto. È inaccettabile anche il criterio prescelto per l’individuazione dei beneficiari, che non è stato oggetto di adeguato approfondimento sui tavoli ministeriali”, spiega ancora il presidente Mercuri. “La classificazione delle attività economiche Ateco utilizzata dall’Istat è un parametro che si è rilevato infatti assolutamente non esaustivo per identificare la filiera. Non è stato inoltre considerato che l’esonero andava esteso a tutte le categorie di lavoratori dipendenti delle imprese delle filiere in crisi e che dunque era necessario includere anche impiegati, quadri e dirigenti. Ai fini della quantificazione dell’ammontare dell’intero provvedimento, non è stata infine valutata né la stagionalità dei lavori agricoli delle diverse filiere, né l’effettiva riduzione della manodopera durante il lockdown”.
Il presidente di Alleanza Cooperative Agroalimentari ricorda anche come “durante i mesi dell’emergenza Covid, i dipendenti delle cooperative agroalimentari non sono stati messi in cassa integrazione, anzi è stata garantita loro una regolare retribuzione, senza pesare quindi sulla spesa sociale”.
“Attendiamo pertanto da parte della Ministra – conclude Mercuri – un rapido provvedimento che recepisca le nostre istanze”.