Roberto Speranza

Pandemia e solidarietà. Soddisfazione per l’iniziativa di mettere al centro le esigenze di persone che rappresentano una parte rilevante della popolazione del nostro paese, ai cui bisogni la risposta è data, troppo spesso, per scontata.

Ad esprimerla è l’Alleanza delle Cooperative Italiane (AGCI, Confcooperative, Legacoop), commentando l’istituzione, da parte del ministro Speranza, di una Commissione per la riforma dell’assistenza agli anziani.

Michele Cappadona“Nel rivendicare con forza il ruolo, la presenza e l’importanza delle cooperative che operano nel settore della solidarietà, sosteniamo la decisione di istituire, da parte del ministero della Salute, una commissione per la riforma dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria per la popolazione più anziana, verso le cui politiche, come afferma il ministro Speranza, i mesi del Covid hanno fatto emergere la necessità di un profondo ripensamento”, dichiara Michele Cappadona, presidente regionale dell’Associazione Generale delle Cooperative Italiane - Agci Sicilia.
La commissione sarà presieduta dall’arcivescovo Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la vita, e composta da illustri e competenti personalità rappresentative del mondo scientifico e sociale. Roberto Speranza ha spiegato che “la commissione aiuterà le istituzioni ad indagare il fenomeno e a proporre le necessarie ipotesi di riforma”.
Mons. Paglia, che è anche Gran cancelliere del Pontificio Istituto Teologico per le Scienze del Matrimonio e della Famiglia, nel ringraziare il ministro Speranza per l'incarico affidato, ha affermato che "la Commissione rappresenta un prezioso strumento inteso a favorire una transizione dalla residenzialità ad una efficace presenza sul territorio attraverso l'assistenza domiciliare, il sostegno alle famiglie e la telemedicina. L'auspicio è che l'Italia, paese tra i più longevi ed anziani del mondo, possa mostrare un nuovo modello di assistenza sanitaria e sociale che aiuti gli anziani a vivere nelle loro case, nel loro habitat, nel tessuto famigliare e sociale”.
“Significativa la posizione espressa durante l’emergenza dalla Pontificia Accademia per la vita su emergenza covid e solidarietà”, continua Michele Cappadona. “Nel documento ‘Pandemia e fraternità’ si sottolinea infatti come, la letalità di un’epidemia varia in relazione alla situazione di ciascun territorio in termini di risorse disponibili, qualità e organizzazione del sistema sanitario, condizioni di vita della popolazione, capacità di conoscere e comprendere le caratteristiche del fenomeno e di interpretare le informazioni. Si morirà molto di più dove già nella vita di tutti i giorni alle persone non viene garantita la semplice assistenza sanitaria di base. Guardando a quanto è accaduto e sta accadendo nelle residenze sanitarie assistenziali (Rsa) in questo tempo di coronavirus, concordiamo sulla necessità, espressa da mons. Paglia di riconsiderare con urgenza l’intera prospettiva della cura degli anziani, elaborando un concetto di solidarietà che si estende ben oltre l’impegno generico di aiutare coloro che soffrono”.

“Ripensare la filiera dei servizi agli anziani mettendo al centro le loro esigenze e facendo tesoro anche di tutte le esperienze del periodo dell’emergenza - sottolinea l’Alleanza delle cooperative italiane - è fondamentale per far evolvere questi servizi e renderli appropriati alle esigenze e ai bisogni delle persone anziane e delle loro famiglie. Sottolineiamo, però, l’esigenza di una partecipazione aperta a tutti i soggetti che, a diverso titolo, operano nel settore e sono portatori di competenze ed esperienze, con l’obiettivo di costruire una proposta sostenibile e commisurata alla molteplicità e alla specificità delle domande e dei contesti. Importante e qualificata quindi la presenza della cooperazione sociale in ambito sanitario e socio-sanitario che, oltre ad operare nelle strutture residenziali, è in grado di compartecipare alla costruzione di un sistema integrato territoriale basato sulla centralità della persona e attento al coinvolgimento delle comunità di cura”.

“Crediamo che il risultato del lavoro di tale Commissione -conclude l’Alleanza- debba basarsi su una modalità di co-programmazione partecipata mettendo a sistema i vari contributi per elaborare una proposta che sia sostenibile, appropriata all’evoluzione delle esigenze e rispettosa dei diritti di tutti i cittadini a partire da quelli più fragili”.