Un concorso d’idee aperto a imprese e alle organizzazioni del terzo settore per promuovere attività di valorizzazione del parco archeologico di Tindari e del territorio di riferimento.
È un’iniziativa che viene messa in campo dall’Associazione generale delle cooperative italiane.
“Il territorio che gravita intorno al baricentro di Tindari-Patti, giacimento inestimabile dal punto di vista culturale, archeologico e ambientale, possiede una enorme potenzialità di sviluppo turistico ed economico”, afferma Michele Cappadona, presidente di Agci Sicilia. “Per questo motivo, anche in vista del futuro riconoscimento istituzionale del parco archeologico di Tindari, l’Agci intende organizzare un concorso di idee, allo scopo di raccogliere le migliori iniziative di marketing territoriale e di valorizzazione del settore turistico e di fruizione del patrimonio culturale e ambientale. Il concorso intende incoraggiare e sostenere idee efficaci, in particolare quelle espresse da attori locali (imprese, associazioni, terzo settore). Alle migliori idee selezionate, l’Agci offrirà supporto con servizi di innovazione e creazione d’impresa, al fine di accelerare lo sviluppo e la costituzione di startup”.
La zona di grande interesse che si intende valorizzare abbraccia tutti i comuni del comprensorio di riferimento del futuro parco archeologico di Tindari. Secondo la proposta di perimetrazione del parco archeologico avanzata al Comune di Patti dalla Soprintendenza di Messina, si tratta di oltre 1,5 mln di metri quadrati, quasi 330 mila in zona A e poco più di 1 milione 265 mila in zona B.
La delimitazione territoriale rappresenta uno step obbligato per rendere concreto il progetto di istituire il parco archeologico diffuso ricadente tra i Comuni di Milazzo e Gioiosa Marea e includente i territori di Patti, Tripi e Terme Vigliatore: una fascia costiera su cui insistono importanti siti archeologici che potrebbero fungere, se messi a sistema, da volano per far emergere il patrimonio architettonico, artistico, etnoantropologico, paesaggistico ed enogastronomico del comprensorio sia costiero che montano.
Numeri alla mano, la proposta di perimetrazione avanzata dalla Soprintendenza prevede, per il solo Comune di Patti e in riferimento alla zona A, ben 204.699 mq per i siti di Tindari (compresa Villa Amato) e 17.603 mq per la Villa Romana. Per quanto riguarda la zona B, i metri quadrati delle aree sottoposte a vincolo archeologico superano il milione per i siti di Tindari, mentre per la Villa Romana sarebbero circa 43 mila. Le superfici in sostanza riproducono fedelmente la delimitazione della riserva naturale dei Laghetti di Marinello e dei siti archeologici pattesi già inseriti nel vigente strumento urbanistico. Ciò significa che le attività consentite, le limitazioni e i divieti sarebbero analoghi a quelli già contemplati nel regolamento della Riserva Naturale Orientata e previsti dal piano paesistico.