Il motopesca mazarese “Tramontana”, con un equipaggio di sette uomini, fermato ieri da una motovedetta libica e trasferito nel porto di Misurata è stato liberato ieri sera e ha lasciato la Libia .
“Abbiamo appreso con grande soddisfazione la liberazione dell’imbarcazione di Mazara del Vallo fermata nel Golfo della Sirte, 60 miglia a est del porto di Misurata, dove è stata condotta dalle motovedette libiche”, dichiara Michele Cappadona, presidente regionale dell’Associazione Generale delle Cooperative Italiane, “vicenda che ha tenuto in apprensione la comunità siciliana. Un apprezzamento particolare alla Marina Militare Italiana, che ieri ha scongiurato il sequestro di un altro peschereccio mazarese nella stessa area marittima”.
“Nonostante la flotta siciliana sia stata fortemente ridotta numericamente dalle demolizioni più o meno volontarie degli scorsi anni, il mare per i nostri pescherecci si fa sempre più stretto”, ha dichiarato Giovanni Basciano, responsabile Agci Pesca Sicilia.
“Infatti da un lato le flotte dei paesi dirimpettai sono sempre più numerose, attrezzate e dimensionalmente competitive, dall’altro la riduzione fisica delle aree di pesca tra rivendicazioni di nuovi confini (vedi Libia e Malta che hanno esteso la loro sovranità su spazi un tempo condivisi), aree di protezione (Fras Fisheries Restricted Areas, Aree marine protette, Sic. Zps, ecc), aree di interdizione alla pesca (oleodotti, gasdotti, ecc), nuovi limiti di profondità minima (vedi i -100 imposti di recente nel bacino west del mediterraneo europeo) rendono sempre più difficile le attività di pesca delle nostre flotte, mettono a rischio i redditi e l’occupazione e la sopravvivenza stessa del settore ed espongono le imprese ed i loro equipaggi a continui rischi e disavventure”.
Conclude Basciano: “Occorre una politica di dialogo con tutti i paesi mediterranei che sia in grado di creare nuovi equilibri attraverso opportuni accordi, e che consenta all’intera filiera pesca siciliana di non scomparire”.
Piena soddisfazione è stata espressa dal presidente del Distretto della Pesca e Crescita Blu, Nino Carlino, che nell’annunciare il rilascio del peschereccio “Tramontana” e del suo equipaggio, dichiara: “un grande plauso va all’attività incessante messa in campo dalla Farnesina e dalle Autorità Militari e Civili impegnate nella soluzione della vicenda. Il pescato è stato sequestrato e i marittimi non faranno immediato rientro a casa, ma proseguiranno nelle loro battute di pesca nel Canale di Sicilia".”.