Michele Cappadona Ars

Due strumenti innovativi e strategici per lo sviluppo del territorio siciliano sono da tempo in attesa di attuazione. Si tratta del “disegno di legge sulla montagna” che istituisce le ZFM (Zone Franche Montane), fermo all’Ars da più di quattro anni, e della legge regionale 25/2018 sulle “cooperative di comunità”, di cui si aspetta il regolamento che istituisca l’albo regionale.

Il 24,5 per cento del territorio della Sicilia, quasi un quarto, è montuoso e vive un sempre più profondo disagio sociale ed economico: le ZFM rappresentano uno strumento di contrasto alla marginalizzazione e alla carenza dei servizi, nonché una concreta misura per lo sviluppo economico e la valorizzazione delle peculiarità locali.

Le cooperative di comunità, per loro conto, sono imprese che soddisfano lo scopo istituzionale di valorizzare le competenze della popolazione residente, le tradizioni culturali e le risorse territoriali, di soddisfare i bisogni della comunità locale svolgendo attività economiche per lo sviluppo sostenibile, finalizzate alla produzione di beni e servizi, al recupero di beni ambientali e monumentali ed alla creazione di opportunità di lavoro per la comunità stessa.

Istituzione delle Zone Franche Montane e regolamentazione delle Cooperative di comunità

“Va sempre posta massima attenzione alle dinamiche in grado di dare serie risposte alla crisi e promuovere reale crescita e occupazione", afferma Michele Cappadona, presidente regionale dell’Associazione Generale delle Cooperative Italiane. "Il Comitato promotore per l’istituzione delle Zone Franche Montane in Sicilia si è dato la missione di mantenere alta l’attenzione pubblica sul tema cruciale dello sviluppo delle aree interne dell'Isola, attraverso una condivisibile battaglia civile per l’approvazione del disegno di legge con questo obiettivo, presentato all’Ars addirittura più di quattro anni fa, che portava il numero 981/2015 nella precedente legislatura, divenuto poi il ddl 3/2017”.
"L’istituzione delle Zfm, ai fini della valorizzazione del territorio", spiega Cappadona, "si integra perfettamente con un’altra norma, la legge 25/2018, che ha istituito le cooperative di comunità, ancora inapplicata per mancanza di regolamento di attuazione. L’assessorato alle Attività produttive, deve infatti ancora stabilire i requisiti per l’iscrizione al registro regionale, da istituire, delle cooperative di comunità”.

Il ddl sulle Zfm prevede, tra le varie misure, interventi concernenti l’adozione di piani di sviluppo dei territori montani, azioni per promuovere l’agricoltura di montagna, la tutela dei prodotti tipici attraverso la denominazione di “prodotti di montagna siciliana” iscritti in un Albo da istituire presso l’assessorato all’Agricoltura, il sostegno all’artigianato e ai mestieri tradizionali nelle zone montane, il recupero di immobili abbandonati e manufatti ferroviari, il turismo montano, i servizi sanitari locali, contributi alle aziende nelle Zfm nella forma del credito di imposta alle imprese, ivi incluse quelle artigiane.

“Sottolineiamo che la legge che ha istituito le cooperative di comunità è stata approvata all’unanimità”, continua Cappadona. “Auspicabile quindi un atto di coerenza da parte del Governo Musumeci e dell’assessore alle Attività produttive Mimmo Turano per la sua immediata applicazione. E che in conseguenza alla corretta attenzione verso il territorio che ha ispirato e ispira le due normative in itinere, venga dato immediato impulso ai lavori di approvazione del ddl sulle Zfm, fermo in Terza Commissione Ars”.

Domenica 8 settembre è stato indetto a Castellana Sicula in provincia di Palermo un sit-in permanente, organizzato dal Comitato promotore per l’istituzione delle Zone Franche Montane della Sicilia per chiedere l’approvazione della legge obiettivo a favore di una fiscalità di sviluppo dedicata alle aree interne dell’Isola
Il Comitato è da anni impegnato per la rivitalizzazione delle aree interne siciliane e dei Comuni situati oltre i cinquecento metri di altezza. I sindaci coinvolti dalle iniziative del Comitato rappresentano gli attori principali nell’azione di sollecitazione e sensibilizzazione rivolta al governo e ai parlamentari dell’Ars.