Le risorse del disegno di legge di stabilità 2020/2022 provengono da una rimodulazione dei Fondi extraregionali (Fesr e Fse) e dei Programmi Operativi Complementari (Poc) 2014/2020. L'obiettivo di Palazzo d'Orleans è affrontare la cosiddetta "Fase 1" (quella delle attuali restrizioni) e la successiva "Fase 2" (riapertura delle attività economiche) intervenendo, sostanzialmente, in quattro ambiti: enti locali, famiglie in stato di bisogno, operatori economici, scuola.
Al "Fondo Perequativo degli enti locali", sono destinati dal disegno di legge 200 milioni di euro per compensare minori entrate per l'esercizio finanziario 2020, causate dalle sospensioni o mancati versamenti dei contribuenti, causa la pandemia Covid-19.
Al fine di recuperare i ritardi di apprendimento indotti dalla sospensione delle attività didattiche e formative, con conseguente rischio di ulteriore incremento della dispersione scolastica nonché per garantire i livelli occupazionali dei lavoratori dei comparti dell'istruzione e della formazione professionale e per favorire l'adozione di strategie finalizzate al potenziamento della scuola digitale, sono destinati 120 milioni di euro.
È istituito presso IRFlS-Finsicilia Spa, il "Fondo Sicilia - Sezione specializzata per il finanziamento al consumo per le famiglie", per le esigenze finanziarie causate dalla crisi derivante dalle misure di contrasto alla diffusione del Covid-19, pari a 100 milioni di euro.
Chi ha dichiarato nel 2018 un reddito netto non superiore a 15 mila euro, senza valutazione del merito creditizio ed alcuna garanzia, potrà chiedere l’erogazione di un importo, di cui il 30 per cento a fondo perduto, che non può superare la somma di 5 mila euro e non produce interessi.
“Durante l’ultimo confronto, mercoledì scorso, sulla riprogrammazione dei fondi europei tra le Regioni italiane e Governo statale, è stata condivisa la tesi proposta dalla Regione Siciliana: mantenere territorialità dell’impegno delle risorse ed addizionalità”, dichiara Gaetano Armao, vicepresidente della Regione ed assessore all’Economia. Il disegno di legge di stabilità approvato lo scorso 10 aprile dalla Giunta Musumeci, andrà in aula all’Ars sabato 25 aprile. Obiettivo della norma è contrastare gli effetti economici della pandemia Covid-19 “in considerazione dell'eccezionalità della situazione che richiede misure straordinarie ed efficaci, autorizza la Regione Siciliana all'adozione di provvedimenti di sospensione ed eventuali esclusioni di pagamento di canoni, oneri, imposte e tasse regionali, alla concessione di sussidi ai cittadini, attraverso le istituzioni locali, alla concessione di crediti ai cittadini e agli operatori economici, alla costituzione di fondi di garanzia e/o strumenti finanziari diretti e indiretti.”
“Come gruppo parlamentare non retrocederemo di un centimetro nel vigilare sul rispetto di determinati paletti durante i lavori della finanziaria, che non possono essere disattesi, soprattutto in un momento così delicato”, sottolinea dal centrodestra Antonio Catalfamo (Lega Sicilia): “Pretendiamo che nel testo della finanziaria regionale non vi sia traccia, nemmeno minima, che non riguardi strettamente l’emergenza Covid, a parte le coperture indispensabili per il funzionamento dell’apparato pubblico regionale. Vivisezioneremo il testo, e sia chiaro a priori che proporremo di sopprimere tutto ciò che non sia strettamente attinente ai problemi generati dall’epidemia in corso. Non apprezzeremmo norme cornice onnicomprensive, a cui debbano seguire decreti attuativi. E’ alto, a nostro avviso, il rischio che affidare a decreti successivi le attuazioni normative faccia accedere i cittadini agli ammortizzatori sociali con ancora più ritardo di quelli nazionali, come già sta avvenendo per i primi 100 mln stanziati dalla Regione per le famiglie, impantanati dalla burocrazia. Semmai dovessero sopravvivere decreti attuativi successivi precisiamo da subito che esigeremo che passino dal parere vincolante delle commissioni parlamentari di merito”.
“Abbiamo esaminato tutti i 26 articoli che compongono la Legge di stabilità proposta dal Presidente Musumeci. Siamo dinanzi all’ennesimo documento politico delle tre carte, con coperture finanziarie incerte e nessun approccio strategico”, critica il sindaco di Messina, on. Cateno De Luca. “Non è pensabile che con il ricatto del voto entro il 30 aprile per evitare lo scioglimento anticipato del Parlamento siciliano, Musumeci imponga una finanziaria che non ha preventivamente condiviso con nessuno. Non si è confrontato con i sindaci, non lo ha fatto con i parlamentari e, a quanto pare, neanche con alcuni componenti della sua giunta”.
“In tale documento senz’anima - continua il Primo cittadino di Messina - non solo manca un approccio strategico, ma si assiste a un frazionamento di risorse senza alcuna logica. Noi siamo dell’idea che vada costruita una finanziaria stabilendo quale è il fulcro che garantisca al sistema Sicilia di ripartire, soprattutto utilizzando quelle che sono le nostre risorse turistiche, ambientali e agroalimentari. Entro sabato prossimo - conclude il Sindaco peloritano - presenteremo un pacchetto di proposte che stiamo per definire e che riguarda la nostra preannunciata strategia ‘Io mi fido di te’, lanciata quasi un mese fa. Con tale logica si ribadisce quali sono gli elementi forti del territorio siciliano, per trasformare un momento di debolezza in punto di forza”.
Le misure di sostegno in favore delle imprese siciliane
“Il disegno di legge di stabilità introduce una serie di misure che probabilmente avrebbero meritato un confronto più adeguato e approfondito, non solo a livello politico ma anche con le parti sociali”, afferma Michele Cappadona, presidente regionale dell’Associazione Generale delle Cooperative Italiane-AGCI Sicilia. La norma introduce alcuni nuovi fondi, dedicati ai vari ambiti critici a causa della pandemia. Il "Fondo Sicilia - Sezione specializzata in credito per fare fronte alle esigenze finanziarie degli operatori economici" causate dalla crisi derivante dalle misure di contrasto alla diffusione del Covid-19, istituito presso IRFlS-Finsicilia con una dotazione pari a 170 milioni di euro. I destinatari dovrebbero essere operatori economici che hanno dichiarato nell'anno 2018 un reddito netto non superiore a 30 mila euro ed un numero di addetti non superiore a 5. L'importo erogato, di cui il 30 per cento a fondo perduto, non può superare la somma di 15 mila euro e non produce interessi. La quota a fondo perduto rappresenta una prima importante novità rispetto alle agevolazioni dei decreti legge 18 (Cura Italia) e 23 (Liquidità). Condivisibile l’aver destinato, in particolare, somme fino a 10 milioni di euro per sostenere l'editoria siciliana e le agenzie di stampa, anche on-line, nonché sino a 10 milioni di euro per la concentrazione ed il rafforzamento dei Consorzi Confidi per le agevolazioni ed il supporto alle imprese.
Per la ripartenza nel settore turistico, il ddl prevede 50 milioni di euro per l'acquisto anticipato di servizi turistici da operatori e professionisti del settore, strutture ricettive alberghiere ed extra-alberghiere, agenzie di viaggio e tour operator, da veicolare a fini promozionali tramite card e voucher nei mesi successivi alla cessazione dell'emergenza sanitaria. Tra gli altri interventi, sono presenti misure dedicate all’agricoltura e alla pesca.
Nelle more dell'insediamento degli organi dell'IRCA, sono istituiti, presso la CRIAS, un "Fondo per la ripresa-Artigiani", pari a 100 milioni di euro, e presso l'IRCAC il "Fondo per la ripresa-Cooperative", pari a 50 milioni di euro. Beneficiari della misura, rispettivamente gli artigiani (max 15.000 euro) che hanno dichiarato nell'anno 2018 un utile netto non superiore a 30 mila euro ed un numero di addetti non superiore a 5, e le società cooperative, con un utile netto non superiore a 25 mila euro, per un massimo di 50.000 euro di credito. Infine, la misura è destinata, fino a 10 milioni di euro, per sostenere l'anticipazione alle cooperative sociali che vantano crediti nei confronti dei Comuni per rette per ricoveri".
"Un particolare apprezzamento - conclude Cappadona - agli assessori all’Economia, Gaetano Armao, e al Lavoro, Antonio Scavone per aver proposto, nelle more dell’approvazione della finanziaria, l'istituzione del “Fondo di garanzia”, a sostegno delle imprese artigiane siciliane e, altresì, analogo “Fondo di garanzia” presso l'IRCAC, a valere sul “Fondo per la ripresa Cooperative”. Entrambe le proposte sono state approvate con delibera di Giunta Regionale n. 145 del 10 aprile 2020”.