Dopo le confortanti notizie da Bruxelles sui 173 miliardi di euro destinati all’Italia nell’ambito del piano “Next Generation EU” (c.d. Recovery Fund), giunge ora la conversione in Parlamento del Decreto Liquidità (DL 23/2020), con numerose modifiche alle misure di accesso al credito, che ne aumentano velocità ed efficacia.
Il testo approvato ieri alla Camera e giunto oggi in Senato, deve essere convertito in legge necessariamente entro il 7 giugno (si prevede senza ulteriori variazioni). Tra le modifiche più rilevanti, la semplificazione dell’iter bancario attraverso autocertificazione, l’innalzamento a 30.000 euro del limite per i prestiti "di fascia bassa" garantiti al 100% dal Fondo di Garanzia dello Stato, con la possibilità di restituzione in 10 anni.
Per le imprese fino a 499 dipendenti, l'importo massimo garantito è di 5 milioni di euro. La percentuale di garanzia è del 90% del prestito concessi per una durata fino a 72 mesi.
Per i prestiti fino a 800.000 euro, la garanzia è del 100% (90% dello Stato + 10% da confidi), per una durata fino a 72 mesi; la restituzione può essere prolungata fino a 30 anni, con una garanzia pubblica dell'80% + 20% confidi.
Il testo della legge di conversione migliora anche i tassi d’interesse applicabili, che non potranno essere superiori al tasso di Rendistato con durata pari al finanziamento, aumentati dello 0,2%.
La cifra massima del prestito su cui applicare la percentuale di garanzia prevista dal DL Liquidità resta alternativamente: 1) il doppio della spesa salariale annua del beneficiario; 2) il 25 per cento del fatturato totale del beneficiario nel 2019; 3) il fabbisogno per costi del capitale di esercizio e per costi di investimento nei successivi 18 mesi, per i prestiti compresi tra 800.000 e 5.000.000 euro a imprese fino a 499 dipendenti.
"Numerosi importanti miglioramenti all'incisività ed efficacia delle misure per l'accesso al credito nel testo di conversione del DL Liquidità approvato alla Camera", commenta Michele Cappadona, presidente dell'Associazione Generale delle Cooperative Italiane - AGCI Sicilia. "Fondamentale avere ridotto al minimo documentazione e tempistica attraverso autocertificazione da produrre in banca da parte dei richiedenti. Bene l'innalzamento a 30.000 euro del limite dei prestiti di 'fascia bassa' con totale garanzia pubblica, così come la possibilità di restituirli con maggior respiro, fino a dieci anni (e a trent'anni per gli importi compresi tra 30.000 a 800.000). Mutui a tasso zero sono previsti in favore di aziende agricole per spese di gestione o investimenti per la trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, o ristrutturazione di mutui in essere. I prestiti sono concessi per importi fino a 200.000 euro, e una durata massima di quindici anni. Soddisfazione per la semplificazione (con l'art. 1-ter) delle procedure di liquidazione degli aiuti alla pesca per le giornate di arresto temporaneo obbligatorio delle attività, relativi alle annualità 2017, 2018, 2019 e 2020".
"Come sosteniamo sin dall'inizio dell'emergenza e non cesseremo mai di sottolineare", continua Cappadona, "il grande nemico da sconfiggere è il tempo. La liquidità va iniettata nel sistema produttivo immediatamente. Ma occorre un'urgente programazione degli interventi: rilancio significa, soprattutto per la Sicilia, sostegno alle imprese, occupazione, infrastrutture. Ma anche ristrutturazione della macchina burocratica lenta e inefficiente che paralizza la pubblica amministrazione. Intollerabile il ritardo delle procedure per l'erogazione della cassa integrazione in deroga, sancito dalle dimissioni del direttore generale dell'assessorato al Lavoro, dalle pubbliche scuse e assunzione della responsabilità politica da parte del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci. Occorre dismettere, ad ogni livello politico, la propaganda che spaccia per eccezionali successi il compiere atti di ordinaria amministrazione, mentre l'economia e la società sono prostrate dall'enorme carico di inadempienze, superficialità, incompetenza con cui Stato ed Enti locali opprimono cittadini, lavoratori e imprese. Non serve proclamare strategie e obiettivi: occorre saperli perseguire e raggiungere. La Commissione UE ha voluto chiamare il programma di rilancio dell'Europa "Next Generation". L'emergenza da cui speriamo di uscire presto ci fornisce l'occasione di pianificare un futuro diverso. Non dobbiamo sprecarla".