“L'accordo siglato oggi ad Atene tra i ministri degli esteri di Italia e Grecia sulla delimitazione degli spazi marittimi permetterà di tutelare gli interessi dei nostri pescatori che storicamente hanno sempre lavorato appena fuori dalle acque territoriali elleniche".
"Parliamo di una flotta di una settantina di imbarcazioni dedite alle pesca di specie pregiate quali crostacei, pesce spada, tonno, oltre ad una notevole quantità di cefalopodi”, afferma l’Alleanza delle Cooperative Pesca.
La Grecia e l'Italia hanno raggiunto un accordo sulla delimitazione delle zone marittime (ZEE). Secondo il Trattato delle Nazioni Unite (1980), la ZEE è considerata l'area marittima all'interno della quale uno Stato ha il diritto di esplorare o sfruttare le risorse naturali. È un concetto diverso da quelli di “acque territoriali” e di “piattaforma continentale”, considerata come il naturale prolungamento del territorio di uno Stato. Le acque territoriali comprendono infatti lo spazio di mare compreso dalla linea di base costiera alle 12 miglia nautiche, la ZEE può arrivare fino a 200 miglia nautiche dalla linea costiera, mentre la piattaforma continentale fino a 350. Le differenze riguardano anche la sovranità. Indicativamente, la piattaforma continentale si riferisce unicamente al fondale e al sottosuolo marino, mentre la ZEE comprende il mare dal fondale fino alla superficie dell'acqua. Come nel caso delle acque territoriali e della piattaforma continentale, se le ZEE di due paesi confinano tra loro, spetta agli Stati limitrofi definire congiuntamente le frontiere marittime.
Le specie ittiche pescate e regolarmente sbarcate, prelevate nell’area oggetto dell’accordo dalle marinerie italiane, sono più di un centinaio e sono classificabili come demersali, cefalopodi, crostacei, pelagici. Il diritto di pesca riconosciuto alle imbarcazioni “storiche” italiane riguarda le acque comprese tra le 6 e le 12 miglia dalla linea costiera Greca e comprende tutte le specie ittiche.
“L’accordo tra Italia-Grecia per i diritti di sfruttamento degli spazi marittimi limitrofi rappresenta un riconoscimento importante per la marineria siciliana”, afferma Giovanni Basciano, responsabile AGCI Pesca Sicilia. “Sono stati garantiti infatti i diritti di pesca per una settantina di imbarcazioni siciliane che storicamente hanno sempre pescato nelle acque oggetto dell’accordo. È un ottimo risultato ottenuto grazie all’impegno del Maeci in stretto raccordo con il Mipaaf, che ha definito correttamente le indicazioni a tutela delle giuste istanze dei pescatori italiani. Un evento significativo che se da un lato non può che rafforzare la collaborazione tra i due Paesi dall’altro sottolinea la crescente difficoltà della nostra flotta a trovare gli spazi che le servono per garantire la prosecuzione della propria attività”.
L’accordo sulle ZEE comprende tre atti: l'accordo di delimitazione delle zone marittime, una dichiarazione politica di accompagnamento sulle risorse viventi nel Mar Mediterraneo (volta ad istituire un meccanismo di consultazione tra le istanze interessate) e una comunicazione congiunta da notificare immediatamente alla Commissione europea per la modifica dell’allegato 1 al Regolamento (UE) n. 1380/2013. "Molto importante, per le nostre marinerie, quest'ultima dichiarazione poiché attraverso di essa passa il riconoscimento formale dei diritti storici dei pescatori italiani. E proprio su questa tema si è concentrata l'attenzione dell'Alleanza Pesca e del tavolo tenuto aperto in queste settimane dal Mipaaf che ringraziamo per l'impegno mai venuto meno in difesa degli interessi delle nostre cooperative, imprese e lavoratori coinvolti”, conclude l’Alleanza delle Cooperative.