Il vicepresidente ed assessore all’Economia della Regione Siciliana, Gaetano Armao, interviene a Bruxelles nel Comitato Europeo delle Regioni sul Recovery and Resilience Facility.
Armao ha chiesto che le misure del programma UE offrano il corretto riconoscimento alla condizione di insularità declinata dall’art. 174 del Trattato UE: “Oltre 17 milioni di europei insulari - e l’Italia dopo la Brexit è lo Stato che ne annovera di più, circa 6,5 milioni - attendono che siano realizzati investimenti e misure di intervento in attuazione del principio di coesione economica, sociale e territoriale e di eguaglianza sostanziale”. Il vicepresidente della Sicilia, di conseguenza, ha sostenuto l’assoluta priorità del Ponte sullo Stretto per lo sviluppo dell’intero Mezzogiorno.
Il Ministero dei Trasporti qualche giorno fa ha annunciato, in applicazione del principio di continuità territoriale, l’agevolazione tariffaria per i cittadini dell’Isola che così potranno spostarsi con costi contenuti verso Roma, Milano, Napoli e altre città italiane dagli aeroporti siciliani, con un prezzo fisso per tutto il periodo dell'anno. I residenti in Sicilia, dall'aeroporto di Comiso, potranno andare e tornare da Roma Fiumicino con 38,45 euro più IVA e da Milano Linate con 50,59 euro più IVA. Mentre, con partenza dall'aeroporto di Trapani, potranno andare e tornare da Ancona, Brindisi, Napoli e Perugia con 35,43 euro più IVA e da Parma e Trieste con 45,55 euro più IVA. Presto si affiancheranno le tariffe sociali da Catania e Palermo per il resto del Paese, che permetteranno ai siciliani di acquistare i biglietti con uno sconto del 40%.
“È tempo di scelte epocali per il futuro del Sud e della Sicilia. Decisioni strategiche che vengono prese in queste settimane, in grado di determinare se la coesione economica e sociale, nel nostro Paese come in Europa, è solo uno slogan effimero oppure un principio cui dare attuazione, che accompagna i diritti incomprimibili di tutti i cittadini del Mezzogiorno, italiani, europei”. Lo dice Michele Cappadona, presidente regionale dell’Associazione Generale delle Cooperative Italiane, AGCI Sicilia. “Le linee guida per il rilancio dell’economia che il governo sta elaborando con il coinvolgimento e - si spera - l’ascolto delle istanze del partenariato multilivello e delle parti sociali, dovrebbero finalmente tenere conto nell’assegnazione delle risorse e nella destinazione degli investimenti - sia per i fondi ordinari provenienti dallo Stato che naturalmente per quelli straordinari come Next Generation EU - che il Sud ha diritto ad almeno un terzo degli stanziamenti, in proporzione alla popolazione residente. Ma anche in ragione del gravissimo divario economico e sociale, che dura ormai storicamente da oltre 160 anni, si è accentuato negli ultimi decenni e corre il rischio di assumere dimensioni catastrofiche a causa dell’attuale pandemia.
“L’atteggiamento del Governo, così come rappresentato anche dallo stesso ministro per il Sud Provenzano, sembra puntare nella giusta direzione, cioè verso misure che possano nel tempo colmare ogni tipo di odioso gap con le Regioni del Nord.
"Bene i recenti provvedimenti sulla continuità territoriale della ministra De Micheli", commenta Cappadona. "Dopo l’annuncio, pochi giorni fa, della newco 'Alitalia ITA' che dovrà essere la nostra futura compagnia aerea di bandiera, l’auspicio è che si vada verso una politica strutturale che garantisca costantemente voli a basso costo con la Sicilia, come avrebbe dovuto essere da sempre.
Più complesso il tema del collegamento permanente sullo Stretto di Messina. Il vecchio progetto del Ponte, è notizia di pochi giorni fa, si dice essere tecnologicamente superato. Al posto di un’opera ad una sola campata, dal costo di 6 miliardi, pare che ci sia una soluzione molto più moderna e affidabile di struttura a tre campate, dal costo inferiore ai 2 miliardi e con una tempistica compatibile con la durata imposta dal Recovery Fund (motivo che di recente aveva fatto valutare positivamente al Mit l’ipotesi di un tunnel).
La nostra posizione rimane la stessa: vanno affrontate e risolte immediatamente tutte le criticità esistenti in termini di trasporti ad alta velocità da e per la Sicilia. Il problema dell’attraversamento dello Stretto dovrà avere una soluzione che avvenga contemporaneamente alla realizzazione di tutte le infrastrutture dei trasporti, stradali, ferroviarie, portuali e aeroportuali, e non sia ad esse alternativa.
"Secondo i dati più recenti del Fmi, il Fondo monetario internazionale, un aumento degli investimenti pubblici nei Paesi avanzati e nei Paesi emergenti contribuirà a rilanciare le attività dopo il fermo inflitto dalla crisi", spiega Cappadona. "Una tale politica permetterebbe di creare un elevato numero di posti di lavoro diretti a breve termine, favorendo inoltre una notevole occupazione supplementare a più lungo termine. Un aumento dell’investimento pubblico equivalente all’1% del PIL rafforzerebbe nei mercati e nei consumatori la fiducia nella ripresa, dinamizzando il PIL del 2,7%, gli investimenti privati del 10% e i posti di lavoro dell’1,2%. In parole più povere, il Fmi afferma che per ogni miliardo di investimento pubblico, si ottiene un aumento del Pil di 2,7 miliardi.
L’auspicio dell’apertura di una prossima stagione di rilevanti incrementi nella realizzazione di opere pubbliche garantirà l’efficacia di altre iniziative su cui la Sicilia punta e ha bisogno per lo sviluppo dell’impresa privata, come ad esempio le Zes. Il nodo da sciogliere sarà anche la velocità di progettazione ed esecuzione degli interventi", conclude Cappadona. "Non siamo più nelle condizioni di subire i ritardi di apparati amministrativi inefficienti. Per sopravvivere, bisogna vincere la battaglia contro l’irriducibile lentezza della nostra burocrazia.”.