La legge sulle Zone Franche Montane giace in Senato e intanto l'economia dei 132 comuni delle "terre alte" siciliane è al collasso.
Il comitato promotori scrive ai senatori: “Considerate questa legge alla stregua delle misure di sostegno economico connesse all'emergenza"
Mentre la legge sull'istituzione delle Zone Franche Montane di Sicilia è ancora bloccata in 6ª Commissione Finanze e tesoro del Senato, i 132 Comuni dell'Isola interessati sono allo stremo delle forze a causa della loro situazione di marginalità. Con l'emergenza sanitaria in corso la situazione si è aggravata di molto, gli imprenditori sono sfiduciati e si sentono abbandonati dallo Stato, molto concentrato sulla gestione della pandemia, ma che in questo momento potrebbe fare tanto per sostenere l'approvazione in Parlamento della norma istitutiva.
Così il comitato per la promozione della legge scrive l'ennesima missiva ai senatori della Repubblica che rappresentano la Sicilia: "Vi chiediamo di attivarvi concretamente - si legge nella lettera - affinché il percorso del disegno di Legge voto, approvato all’unanimità dall’ARS il 17 dicembre 2019, venga discusso dalle Commissioni cui è stato assegnato, a strettissimo giro. Vogliate considerare questa norma alla stregua di quelle attualmente in discussione, ovvero, quale “misure di sostegno economico connesse all'emergenza”".
“Confermiamo il sostegno che la nostra centrale cooperativa ha sempre manifestato verso il percorso istitutivo delle Zone Franche Montane in Sicilia”, afferma Michele Cappadona, presidente regionale dell’Associazione Generale delle Cooperative Italiane, AGCI Sicilia. “Siamo fermamente convinti della necessità di rendere sistematiche le politiche contro la marginalizzazione e per la valorizzazione e sviluppo delle ‘terre alte’ della Sicilia, che ricordo per il 24,5% essere montuosa, e collinare (fino a 5-600 metri di altezza) per il 61,4% del territorio. Riteniamo strategico porre attenzione a questa tematica, inserendola ai primi posti dell’agenda di programmazione, insieme ai trasporti, Zes e zone di sviluppo turistico-culturale, tra gli interventi strategici di implementazione delle infrastrutture (materiali e immateriali) per la ripartenza economica dell’Isola”.
«L’attenzione che vi chiediamo di dedicare, - dice Salvatore Bartolotta presidente dell'associazione dei Borghi più belli d'Italia in Sicilia - mira al sostegno della prima Legge di prospettiva della storia della Regione Siciliana, e permetterà ai vostri elettori, che continuano a vivere coraggiosamente nelle montagne dell’Isola, di guardare al futuro con fiducia. Credeteci, ne abbiamo bisogno. Ora!».
Esprime un sentimento di sgomento e delusione Vincenzo Lapunzina, presidente del comitato promotore delle ZFM, avvertendo un generale disinteresse e superficialità da parte degli esponenti politici siciliani, e lanciando un forte segnale al vicepresidente della Regione Siciliana Gaetano Armao, che - sottolinea la Lapunzina - potrebbe fare molto per l'immediata approvazione dell'iter di questa legge.
"Ribadiamo - conclude l’appello dei promotori - che la celerità della definizione dell’iter parlamentare renderebbe disponibili, fin dal 1° gennaio 2021, le somme destinate dal Parlamento siciliano (300 mln di euro l’anno), in attesa che vengano individuate altre risorse per la messa a pieno regime della misura a cui sono interessati oltre 25 mila operatori economici e tutti i resilienti delle terre alte di Sicilia".