Due strumenti strategici per promuovere lo sviluppo sostenibile - economico, sociale, ambientale e culturale - dei piccoli comuni e valorizzare il loro patrimonio naturale, rurale, storico-culturale e architettonico: la legge Realacci “salva borghi” e la legge voto della Regione Siciliana che istituisce le Zone Franche Montane.
Lo scorso 28 gennaio la Conferenza Unificata (Stato-regioni-città-autonomie locali) della legge n. 158/2017 ha approvato l’elenco dei Comuni italiani con meno di 5000 abitanti che potranno beneficiare dei finanziamenti previsti. Si tratta di 5518 Comuni che potranno accedere a 160 milioni di euro di finanziamenti e altre risorse.
La legge voto sull’istituzione delle Zone Franche Montane in Sicilia, approvata all’unanimità dall’ARS il 17 dicembre 2019, che concede fiscalità di vantaggio ed esoneri contributivi alle micro e PMI nei territori dei comuni con oltre il 50 per cento della superficie ad un’altitudine di almeno 500 metri sul livello del mare e con una popolazione residente inferiore a 15 mila abitanti, è ora il ddl S.1708 d’iniziativa regionale, all'esame della 6ª Commissione Finanze e tesoro del Senato dal 6 maggio 2020.
“Legge Realacci e ddl su Zone Franche Montane sono due norme strategiche, che potrebbero fornire straordinario impulso all’economia di gran parte del territorio della Sicilia”, dichiara Michele Cappadona, presidente regionale dell’Associazione Generale delle Cooperative Italiane. “I numeri ci dicono che la prima, ‘Salva-borghi’ riguarda comuni italiani con meno di 5000 abitanti, che in Sicilia sono 202 su 390 (21 Agrigento, 15 Catania, 12 Caltanissetta, 7 Enna, 86 Messina, 47 Palermo, 2 Ragusa, 5 Siracusa, 7 Trapani).
La seconda norma, sulle ZFM in Sicilia, è in favore dei territori dei comuni con meno di 15.000 abitanti nei quali oltre la metà della superficie ha un’altitudine di almeno 500 metri, cioè 133 comuni, più di un terzo di quelli dell’Isola. Ricordiamo che il 24,5% del territorio siciliano è montuoso. I tre comuni più alti della Sicilia sono nel messinese: Floresta (1275 metri), San Teodoro e Cesarò (entrambi a 1150 metri). Le ZFM godono di una fiscalità di vantaggio pluriennale che, nel testo del ddl al Senato presentato dalla Regione Siciliana, prevede l’esenzione dell’imposta sui redditi, dell’imposta regionale sulle attività produttive, delle imposte municipali, dei contributi sulle retribuzioni. È significativa della grande attesa per la norma la mobilitazione organizzata dal comitato promotore delle ZFM e dai sindaci dei comuni montani siciliani, che da due mesi si alternano ogni giorno nel presidio permanente stabilito in Contrada Irosa, a Petralia Sottana, vicino lo svincolo con la A19 Palermo-Catania, per sensibilizzare deputati e senatori sulla necessità di approvare con estrema urgenza il ddl istitutivo. Oltre all’esame in atto alla 6ª Commissione (Finanze e tesoro), sono previsti i pareri delle commissioni 1ª (Affari costituzionali), 5ª (Bilancio), 10ª (Industria), 11ª (Lavoro), 13ª (Ambiente), 14ª (Unione europea), Questioni regionali”.
Per quanto riguarda la 'Salva-borghi', i piccoli comuni possono beneficiare dei finanziamenti concessi ai sensi della Legge Realacci se si trovano in una situazione di criticità, come: dissesto idrogeologico; marcata arretratezza economica; significativo decremento della popolazione; disagio insediativo (indice di vecchiaia, percentuale di occupati rispetto alla popolazione residente, indice di ruralità); inadeguatezza dei servizi sociali essenziali; difficoltà di comunicazione e lontananza dai grandi centri urbani; densità dei residenti non superiore ad 80 abitanti/kmq; territorio compreso totalmente o parzialmente nel perimetro di un parco nazionale, di un parco regionale o di un’area protetta; aree periferiche e ultraperiferiche.
È prevista una grande varietà d’interventi: sviluppo della rete a banda ultralarga e programmi di e-government, recupero e riqualificazione dei centri storici e promozione di alberghi diffusi, realizzazione di circuiti e itinerari turistico-culturali ed enogastronomici, promozione dei prodotti agricoli e alimentari provenienti da filiera corta o a chilometro utile, attuazione delle politiche di sviluppo, tutela e promozione delle aree rurali e montane, ristrutturazione dei percorsi viari di particolare valore storico e culturale destinati ad accogliere flussi turistici che utilizzino modalità di trasporto a basso impatto ambientale.
“Entrambe le norme su piccoli comuni e zone franche montane sono di grande rilievo”, continua Cappadona, “perché individuano per la prima volta precisi ambiti di criticità e istituiscono strumenti d’intervento per la tutela e la valorizzazione degli splendidi borghi e delle suggestive aree interne dell'Isola, territori che soffrono di grave marginalizzazione, dalle ‘terre alte’ siciliane alle isole minori, in un momento in cui occorre programmare concretamente rilancio e resilienza. Come sempre, il nemico più grande è il tempo che trascorre per l’iter delle norme e la loro applicazione. Per la piena attuazione della legge nazionale 158/2017 si attende ora dal nuovo governo il Dpcm che stabilisca il 'Piano nazionale per la riqualificazione dei piccoli Comuni', previsto all’art. 3 e contenente parametri e modalità di assegnazione del ‘Fondo per lo sviluppo strutturale, economico e sociale dei piccoli Comuni'. Il Piano deve definire le modalità per la presentazione dei progetti da parte delle Amministrazioni comunali, nonché quelle per la selezione, attraverso bandi pubblici.
Per le ZFM - conclude Cappadona - auspico che il governo Draghi e la deputazione siciliana di Camera e Senato si adoperino per approvare celermente la Legge, rendendosi conto di quali siano le priorità indifferibili dei nostri territori".