Commercio, Turano: «Su ddl di riforma confronto positivo con associazioni di categoria e Comuni». Cappadona, “Tanti gli aspetti che mirano alla promozione e sviluppo delle imprese commerciali, anche tenendo conto della loro funzione di servizi dedicati al territorio, razionalizzando e valorizzando il loro ruolo di attrattori e attori primari di riqualificazione e crescita locale.
Un altro passo avanti, condiviso con gli attori di sistema, verso il Testo Unico del Commercio in Sicilia. Ieri a Palazzo Orleans l’assessore alle Attività produttive, Mimmo Turano, ha incontrato i rappresentanti dei Comuni e delle associazioni di categoria, per ricevere e discutere proposte e integrazioni alla bozza del disegno di legge predisposta dall’assessorato alle Attività produttive che dovrà regolamentare il settore con una disciplina organica e unitaria.
All’incontro, hanno partecipato i rappresentanti dell’Anci Sicilia e di Confcommercio, Confesercenti, Cidec, Confimprese Sicilia, Assoimpresa, Federdistribuzione, Agci, Unimpresa Sicilia, Confimpresa Euromed, Asnali, Legacoop, Confcooperative, Unci Sicilia, Unicoop Sicilia, Ue Coop Sicilia.
«Sono molto soddisfatto - sottolinea l’assessore Mimmo Turano - del confronto con le associazioni sulla bozza di riforma del commercio in Sicilia. Abbiamo raccolto apprezzamento unanime sull’impianto della legge e sul metodo di lavoro incentrato sulla condivisione. L’obiettivo comune è dotare la nostra Regione di una normativa al passo con i tempi, che possa tutelare le realtà commerciali più piccole nel confronto con la grande distribuzione e affrontare la sfida della ripresa dopo le difficoltà determinate dall’emergenza sanitaria. Nei prossimi giorni valuteremo i suggerimenti ricevuti con l'intento di recepirli, se coerenti con lo spirito della norma, per poi approvare il testo in giunta e inviarlo rapidamente all’Assemblea regionale siciliana».
La nuova legge sul commercio è caratterizzata da novità riguardanti il decentramento di competenze verso gli enti locali, la valorizzazione e il recupero dei centri storici, la salvaguardia delle botteghe storiche, l’innovazione e la semplificazione amministrativa, e l’attivazione di misure finanziarie per lo sviluppo del sistema del commercio. Tra le novità, l’istituzione dello Strumento integrato dell’apparato distributivo (Siad) che, da un lato, integra gli strumenti urbanistici, introducendo la disciplina di dettaglio sulle localizzazioni commerciali e, dall’altro, regola quest'ultime in maniera unitaria, ponendo fine alla frammentazione di atti e competenze. Il testo di legge interviene anche in materia di commercio equo e solidale e introduce la disciplina di settori specifici del commercio mai regolati dalla normativa regionale.
“L’assessore Turano si è fatto carico, attraverso la formulazione del nuovo testo unico del commercio in Sicilia, di proporre una disciplina organica e moderna all’ambito più vasto e fondamentale delle attività economiche. Un compendio di numerose tematiche e argomenti, che affronta in profondità la materia, con un approccio innovativo e rivoluzionario rispetto all’ancora vigente normativa del 1999”, commenta Michele Cappadona, presidente regionale dell’Associazione Generale delle Cooperative Italiane, AGCI Sicilia. “Tanti gli aspetti che mirano alla promozione e sviluppo delle imprese commerciali, disciplinate anche tenendo conto della loro funzione di servizi dedicati al territorio, con criteri urbanistici, razionalizzando e valorizzando il loro ruolo di attrattori e attori primari di riqualificazione e crescita locale.
Non posso non sottolineare, in coerenza con lo spirito che anima con forza il movimento cooperativo, l’apprezzamento per la disciplina del commercio equo e solidale, definito come ‘l’attività di cooperazione economica e sociale svolta con produttori di beni o servizi di aree economicamente svantaggiate, prevalentemente di paesi in via di sviluppo’. Nel ddl vengono valorizzati elementi socialmente e culturalmente essenziali come prezzo equo, miglioramento della qualità del prodotto, rispetto dell’ambiente, produzioni biologiche, materiali riciclabili, basso impatto ambientale, trasparenza di filiera, condizioni di lavoro sicure.
Bene la disciplina accurata di tutte le varie e complesse tipologie degli esercizi di vendita, dagli aspetti più tradizionali all’e-commerce, come pure l’istituzione del Fondo Regionale per il credito agevolato per le PMI commerciali, per facilitare l'accesso al credito in un contesto territoriale storicamente difficile”.
“Apprezziamo il metodo di confronto e le modalità di coinvolgimento dei rappresentanti di categoria adottato dall’assessore Turano e dagli Uffici dell’assessorato Attività produttive sull’elaborazione del testo del ddl di riforma del commercio in Sicilia e pertanto ne condividiamo impostazione”, dichiara Franco Sprio, presidente provinciale AGCI Palermo. “Una norma ormai indispensabile, oltre 20 anni dopo la legge regionale n. 28/1999. Il diffondersi del Covid ha messo ancora più a nudo tutte le debolezze e i ritardi del sistema commerciale siciliano, arroccato ancora sui metodi di vendita tradizionale, nonostante gli ultimi anni abbiano definitivamente registrato l’affermazione dell’e-commerce. La pandemia ha fatto espandere a dismisura gli acquisti telematici, rendendo evidente la necessità di un cambio di rotta. Occorre ripensare e adeguare il sistema commerciale, costruire un nuovo modello che tenga conto della digitalizzazione come risorsa irrinunciabile di sviluppo e disciplini le varie tipologie del commercio e della distribuzione. La necessità di sopravvivere impone ora alle imprese commerciali un’irripetibile occasione per accedere ai vantaggi dell’informatizzazione e una svolta evolutiva per tutto il sistema regionale. Il rilancio dell’economia post-covid ci obbliga ad intraprendere la strada della tecnologia, un processo che comporterà veloci cambiamenti sostanziali a livello di cultura d’impresa, favorendo, anche attraverso la necessaria formazione, la riprogettazione dei modelli di business.
Tra i tanti temi positivamente affrontati dal ddl, la possibilità di incrementare del 10% la superficie massima concessa per la vendita di prodotti locali siciliani espressamente indicati come tali in sede espositiva. Bene pure il potenziamento del ruolo dei SUAP, che vediamo positivamente in coerenza con la proposta che l’AGCI ha avanzato di istituire il SURAP, lo sportello unico regionale per le attività produttive. Nel testo si dedica inoltre ampio spazio alla disciplina della vendita e diffusione della stampa quotidiana e periodica, mai normata prima a livello regionale, attraverso la disciplina di orari, l’apertura di nuovi punti vendita/edicole, la valorizzazione di quelli esistenti, l’ampliamento di categorie merceologiche e di intermediazione per servizi di interesse pubblico (trasporti, sanità) o di altro genere, come il turismo”.