Turismo, Agci Sicilia esprime preoccupazione per l’annuncio di stralciare norme finanziarie in discussione all'ARS fondamentali per il rilancio del comparto, decisione che ha già suscitato una fermissima protesta delle associazioni siciliane di categoria.
Un appello dai rappresentanti della filiera del turismo indirizzato al presidente dell’ARS Gianfranco Micciché e della V Commissione, Luca Sammartino, per mantenere all’interno della Legge di stabilità 2021-2023 due norme fondamentali per il comparto turistico, gli articoli 38 e 66 del testo esitato dal governo regionale. Una posizione che viene condivisa da AGCI Sicilia.
In vista della discussione in aula del testo, numerose associazioni di categoria sono già scese in campo per sottolineare l’importanza di alcune norme del “pacchetto turismo” previste nella stesura originaria per garantire la lotta all’abusivismo ricettivo, ma anche per semplificare e rendere più efficiente le misure a sostegno del comparto. A sottoscrivere l’appello, sono state le associazioni regionali di Confesercenti, Assoturismo, Confcommercio, Federalberghi, Sicindustria, Faita Federcamping Sicilia, Confindustria Catania - sezione Turismo, Cultura ed Eventi, Confindustria Siracusa - sezione Alberghi e Turismo.
“Sosteniamo da sempre, con testarda coerenza, che l’efficacia delle politiche di governo a sostegno di tutti i settori produttivi dipende dalla velocità di applicazione che si è capaci di imprimere a ciascun singolo intervento”, dichiara Michele Cappadona, presidente regionale dell'Associazione Generale delle Cooperative Italiane, AGCI Sicilia. “Per un settore così strategico per la Sicilia come il turismo, non possiamo quindi che confermare l’irrinunciabile necessità di procedere con la massima velocità e semplificazione nei procedimenti di recepimento, formulazione ed attuazione delle norme che ne disciplinano la filiera. Le norme oggetto di stralcio del testo del ddl 962 approvato dalla Giunta Musumeci riguardano l’art. 38 cioè l’introduzione dei condhotel, una tipologia innovativa di esercizi alberghieri, e dell’obbligo - contro l’abusivismo - del Codice Identificativo Regionale (CIR), recependo in Sicilia le disposizioni sulla banca dati ministeriale delle strutture ricettive di cui al Decreto Crescita (art. 13 quater, co.4, del DL n. 34/2019). Ma soprattutto”, sottolinea Cappadona, “le disposizioni dell’art. 66, che trasferiscono le competenze relative alle attività promozionali all’estero e all'internazionalizzazione e agli aiuti alle imprese turistiche dall’assessorato alle Attività produttive all’assessorato al Turismo, sport e spettacolo”.
In considerazione dell’attuale situazione di crisi economica legata alla pandemia, che ha visto il settore turistico quale uno dei comparti produttivi particolarmente in crisi, il testo dell’art. 66 del ddl riconduce ad un unico ramo dell’Amministrazione regionale tutte le competenze afferenti tale settore. Questa azione consentirebbe una maggiore sinergia ed efficacia, consentendo una politica unitaria di settore enormemente più efficace in termini di sviluppo.
“Un provvedimento - si legge infatti nel documento indirizzato a Micciché e a Sammartino dalle associazioni di categoria - in linea con l’orientamento previsto dal Governo Nazionale che oggi pone la gestione del turismo sotto un unico ministero, proprio a conferma della necessità di ricondurre a un’unica cabina di regia le politiche di sviluppo del comparto”.