La Regione per programmare le vaccinazioni chiede a imprese sociali, cooperative ed ETS gli elenchi del personale che presta servizi di assistenza alle categorie più fragili, ma “a macchia di leopardo”, non all’intero settore.
Con una circolare a firma del direttore generale Rosolino Greco del Dipartimento della Famiglia e delle Politiche Sociali, la Regione chiede ieri alle associazioni siciliane di rappresentanza delle cooperative e degli enti del terzo settore di comunicare i nominativi degli operatori impegnati nei servizi di assistenza, ma non di tutto il settore.
La circolare fa seguito alla precedente nota n. 8682 del 4.3.2021, indirizzata a tutti i Comuni dell’Isola, con cui il Dipartimento, ai fini dell’avvio della fase 3 del piano vaccinale nazionale anti Covid, ha fatto richiesta dell’elenco di tutto il personale, educativo e non, ricadente nella fascia d’età prevista (65 anni non compiuti) che svolge servizio presso i servizi socio educativi per la prima infanzia (asili nido, micro nido, spazio gioco e centri per bambini e famiglie), compreso il personale ASACOM e gli assistenti igienico personali, sia a titolarità comunale (gestiti in forma diretta, indiretta o mista) sia a titolarità privata ovvero iscritti all’albo regionale e/o comunale. Alla nota è stato allegato un apposito file in formato excel da riempire con i dati richiesti.
“Nell’ottica di una utile collaborazione a livello istituzionale, ai fini di una accelerazione delle attività e di raggiungere il più elevato e corretto numero di operatori nel settore sia pubblico che privato”, scrive il direttore Greco a imprese sociali, cooperative ed ETS, “considerato il vostro importante ruolo di coordinamento nell’ambito della governance territoriale e locale, si chiede di voler contribuire alla acquisizione dei dati sopra citati per quanto concerne gli enti e le cooperative a voi associate compilando il file in formato excel che si allega e restituendo lo stesso entro e non oltre giorno 10 marzo. Si invita a porre particolare attenzione ad eventuali duplicazioni dei dati laddove gli stessi fossero già stati comunicati al Dipartimento Regionale dell’Istruzione, dell’Università e del Diritto allo Studio, titolare di una precedente richiesta per il personale della scuola dell’infanzia”.“Ribadiamo quanto già espresso nei giorni scorsi nei confronti del Governo Regionale. Troviamo inconcepibile considerare separatamente i soggetti a grave rischio di contagio da Covid19 che fanno parte delle categorie più fragili, distinguendo tra disabili gravissimi e meno gravi, disabili psichici e altri disabili e trattando separatamente bambini, adulti e anziani e gli operatori che prestano loro assistenza, in tutte le strutture pubbliche e private, come singole categorie distinte”, dice Michele Cappadona, presidente regionale dell’Associazione Generale delle Cooperative Italiane, AGCI Sicilia. “Non solo è ingiusto ed irrispettoso, poiché sono soggetti che per il loro stato di fragilità corrono tutti i medesimi rischi, ma è anche illogico perché assistiti ed assistenti presenti nelle strutture e nelle cooperative si trovano in grave pericolo indipendentemente dall’età o dalla loro particolare condizione di fragilità. Come se, in questa fase della pandemia, in uno stesso ospedale si pretendesse di trattare separatamente il personale medico e sanitario, vaccinandolo a seconda dell’età o del reparto. Chiediamo quindi nuovamente con fermezza al Governo Musumeci e all’assessore alla Salute Ruggero Razza di intervenire immediatamente perché l’intero settore dell’assistenza alle categorie più fragili venga senz’altro indugio incluso, senza alcuna ulteriore artificiale e insensata distinzione, nelle operazioni di somministrazione vaccinale in Sicilia”.
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