Gaetano Armao interviene in audizione presso le Commissioni congiunte Bilancio della Camera e del Senato, in qualità di vicepresidente della Regione Sicilia, sul Documento di economia e finanza 2021.
La strategia prescelta dal Governo Draghi è quella di collegare il documento programmatico con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Nel Def 2021 si prevede la proroga del credito di imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno, mentre per il lavoro si dispongono forme di decontribuzione per favorire l'occupazione nelle aree svantaggiate, per nuove assunzioni di giovani e donne.
“Una questione, tuttavia, va sottolineata”, osserva Gaetano Armao. “Il Documento all’esame delle Commissioni congiunte oblitera del tutto la condizione d’insularità che riguarda certamente le grandi Isole (Sicilia e Sardegna), ma anche il sistema delle isole minori diffuse lungo i due versanti nel Paese.
L’Italia è, ormai, il Paese europeo con il più alto numero di cittadini insulari, per i quali sussistono le condizioni declinate dall’Art. 174 TFUE, ma che non trovano alcun riconoscimento in termini perequativi rispetto ai costi patiti a causa della condizione insulare.
Essere il Paese europeo che ottiene la dotazione più rilevante delle misure straordinarie varate dall’Unione europea per affrontare la crisi economica determinata dalla pandemia da COVID-19, oltre che un incremento di quella relativa ai fondi strutturali 21-27 è, purtroppo, la diretta conseguenza del drammatico divario economico-sociale Nord-Sud che ancora attanaglia l'Italia.
Il calcolo del contributo finanziario massimo (ossia il sostegno finanziario non rimborsabile) per Stato membro nell'ambito del Ngeu deve infatti tener conto dei seguenti elementi: popolazione; inverso del PIL pro capite; tasso medio di disoccupazione negli ultimi 5 anni rispetto alla media UE (2015-2019).
È quindi a questi parametri prescelti dall’UE che ci si dovrà conformare per la ripartizione interna degli investimenti nel PNRR, tenendo conto che occorre distinguere tra fondi per sovvenzioni e quelli per finanziamenti.
L’obiettivo del recupero dei divari sociali e territoriali del Mezzogiorno è perseguito destinando all’area circa i due terzi dei finanziamenti complessivi REACT-EU. Per gli obiettivi che dovranno essere portati a termine entro il 2023, il REACT-EU ha già individuato infatti la riduzione del 30% dei contributi previdenziali a carico delle imprese che operano nel Mezzogiorno per tutto il 2021, ma la decontribuzione dovrà spingersi fino al 2029 per dispiegare appieno i propri effetti incentivanti sull’occupazione nel Mezzogiorno. Poi, bonus alle imprese per l’assunzione di giovani, bonus per l’assunzione di donne e fondo nuove competenze, piani di recupero delle risorse idriche del Sud attraverso interventi mirati sulle reti, l’incremento del fondo di garanzia per le Pmi del Sud, investimenti per scuola e formazione, il finanziamento del Fondo Nazionale Innovazione per le nuove imprese nel settore ambientale e Smart Grid e l’efficientamento energetico degli edifici pubblici.
Assegnare 8,5 al Sud sui 13,5 delle risorse REACT EU destinate all’Italia - continua Armao - è un primo importante risultato, che deve divenire paradigma per la configurazione del PNRR, dove la soglia indicata del 40% del 'Capitolo SUD', si spinge ben oltre la soglia del 34% delineata dal legislatore per gli investimenti ordinari e che era incompatibile (perché insufficiente) con le basi delineate a livello europeo per il Next Generation EU (NGEU).
Da qui lo sforzo che si sta conducendo per spingere anche oltre il 40% l’incidenza delle risorse destinate al Mezzogiorno del totale delle risorse di cui si compone il programma Next Generation EU (fondo perduto, prestito per nuovi interventi), al netto dei finanziamenti nazionali aggiuntivi a valere sui fondi del Fondo Sviluppo e Coesione, così come annunciato alla Conferenza Stato-Regioni ed apprezzato dalle Regioni, ed in particolare dalla Sicilia.
È un primo importante risultato, ma si può e si deve puntare a rafforzare lo stock di risorse destinate ad invertire la tendenza, drammaticamente consolidatasi negli ultimi dieci anni, di aggravamento del divario che rischia di diventare un abisso di diseguaglianze e sperequazioni incompatibili con l’assetto costituzionale italiano ed europeo.
In questa prospettiva - conclude Armao - occorre ribadire l’assoluta necessità, più volte ribadita dalla Conferenza delle Regioni, che il Ponte di Messina sia inserito nel PNRR. Si tratta infatti di un’opera che non solo rappresenta il completamento del Corridoio Scandinavo-Mediterraneo, ma consente alla Sicilia di abbattere i costi dell’insularità della Sicilia che oggi ammontano a 6,5 miliardi di euro l’anno, sostanzialmente il costo di realizzazione dell’infrastruttura, proiettando l’Europa verso il Mediterraneo."
“L’intervento del vicepresidente della Regione Sicilia Gaetano Armao sul Def presso le Commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato evidenzia in maniera cristallina quale sia la politica UE sulle politiche di coesione in coerenza con il Recovery Plan, spiegando che l’Italia ha ricevuto e riceverà, sia per Next Generation Eu che attraverso il Quadro Finanziario Pluriennale 2021-2027, un complesso di risorse molto più ampio di tutti gli altri Stati membri perché deve essere colmato ancora lo storico divario infrastrutturale e sociale tra il Nord e il Sud d’Italia”, afferma Michele Cappadona, presidente dell’Associazione Generale delle Cooperative Italiane, AGCI Sicilia. “In sostanza, come da sempre denunciato dalla nostra centrale cooperativa, il gap del Mezzogiorno si è sempre più aggravato perché anno dopo anno si sono attribuite al Sud dall’Italia risorse ben al di sotto dei parametri nazionali oggettivi, cioè in proporzione alla popolazione (34%) o alla superficie territoriale (41%). La UE, parafrasando Draghi, ritiene si debba colmare questo enorme divario ’Whatever It Takes’, cioè a qualsiasi costo, e ha assegnato per questo i necessari fondi all’Italia. E la quota per il Mezzogiorno deve quindi essere in coerenza con precisi parametri europei: popolazione, PIL, disoccupazione. Assegnare 8,5 al Sud sui 13,5 del REACT-EU, cioè quasi due terzi dello specifico programma, è un risultato da estendere come metodo a tutti gli altri fondi, di Recovery o strutturali.
Importante anche la segnalazione di Gaetano Armao che tra i disegni di legge collegati al Def vi sia quello recante “Disposizioni per l'attuazione dell'autonomia differenziata di cui all'articolo 116, 3 comma, Cost.” che riapre il tema del regionalismo differenziato, in cui è indispensabile approfondire il dibattito sulle previsioni costituzionali, sia per quanto concerne l’autonomia, ma anche con riguardo ai livelli essenziali delle prestazioni e degli obiettivi di servizio che lo Stato deve garantire in tutto il territorio nazionale.
Infine - conclude Cappadona-, l’Insularità della Sicilia, che costa ogni anno 6,5 miliardi all’Isola, rivela come sia imprescindibile la soluzione dell’attraversamento stabile dello Stretto di Messina, che non può essere seppellita in attesa eterna della commissione ministeriale di turno che debba decidere su tunnel o ponte, con l'effetto di non far nulla. Occorre completare il Corridoio Scandinavo-Mediterraneo, per i collegamenti veloci tra il Nord e Sud d’Europa, consentendo alla Sicilia di rivestire il ruolo strategico e centrale che per storia, cultura e posizione geografica le compete nei confronti del Mediterraneo”.