Toni Scilla e Michele Cappadona

La Banca della Terra di Sicilia è un albo gestito dal dipartimento all’Agricoltura della Regione Siciliana in cui sono inseriti terreni e immobili da assegnare a particolari condizioni a lungo termine ad imprenditori agricoli, a giovani e alle cooperative sociali attraverso progetti di sviluppo innovativi.

«Oltre 449 ettari di terreno agricolo per supportare i giovani agricoltori. Predisposto il secondo bando “Banca della Terra di Sicilia” che rende possibile la concessione di terreni in comodato ventennale, rinnovabile, a giovani siciliani intenzionati ad investire in agricoltura».

Così l’assessore regionale all’Agricoltura Toni Scilla anticipa i contenuti del bando “Banca della Terra” appena pubblicato sul sito del dipartimento all'Agricoltura.
Sono in tutto circa 449 gli ettari di terreno che saranno affidati attraverso il bando. Di questi, 419 ettari fanno parte del patrimonio dell’amministrazione regionale e 30 ettari sono di proprietà delle ASP: si tratta di terreni che saranno assegnati con l’obiettivo di rafforzare le opportunità occupazionali e di reddito delle aree rurali. Con il primo bando sono stati assegnati 430 ettari a 12 aziende agricole guidate da altrettanti imprenditori under 41.
«Il Governo regionale vuole così consentire ai giovani aspiranti imprenditori agricoli di avere l’elemento essenziale di produzione – continua Scilla -. In questo modo sarà anche agevolata la valorizzazione del patrimonio agricolo forestale sottratto all’improduttività, con particolare riguardo a quello di proprietà pubblica o privata, incolto o abbandonato».

“La Banca della Terra di Sicilia è uno strumento strategico che integra le azioni di promozione delle imprese agricole con le finalità della cooperazione sociale, dando una forte risposta istituzionale alla domanda di lavoro dei giovani”, dichiara Michele Cappadona, presidente dell’Associazione Generale delle Cooperative Italiane e vicepresidente del GAL Tirrenico. “Salutiamo con soddisfazione e interesse il nuovo bando di assegnazione predisposto dall’assessore all’Agricoltura, sviluppo rurale e pesca mediterranea della Regione Siciliana Toni Scilla, iniziativa che si incrocia in armonia con le politiche di sviluppo rurale di pertinenza del PSR e dell'attività dei GAL. La Banca della Terra è un albo gestito dal dipartimento all’Agricoltura in cui sono inseriti terreni e immobili che possono essere assegnati a particolari condizioni ad imprenditori agricoli, a giovani e alle cooperative sociali  che intendano valorizzare i beni dati loro in concessione di lunga durata attraverso progetti di sviluppo innovativi, anche di carattere sociale. Oltre quindi ai piccoli imprenditori agricoli, coltivatori diretti del fondo, e soggetti giovani con meno di 40 anni (o forme associate composte in maggioranza da giovani che non devono aver compiuto il 40° anno di età alla data del bando), una percentuale non inferiore al 10 % dei beni inseriti nella “Banca della Terra di Sicilia”, con esclusione dei terreni e gli immobili messi a disposizione dei privati, possono essere concessi sulla base di una specifica convenzione, a titolo gratuito e nel rispetto dei principi di trasparenza, adeguata pubblicità e parità di trattamento, alle cooperative sociali di cui alla legge 8 novembre 1991, n. 381. Le modalità per la concessione dei beni avviene secondo le “Linee guida” di cui all’art. 21 della legge 28 gennaio 2014, n. 5, art. 21 e s.m.i.”

L’assegnazione alle cooperative sociali beni inseriti nella Banca della Terra di Sicilia avviene sulla base di un progetto e piano di utilizzo, per la realizzazione di finalità solidaristiche e per il perseguimento di attività di produzione agricola (destinata in parte ai soci della cooperativa sociale assegnataria dei terreni ed in parte alle mense sociali per soggetti indigenti) e di produzione energetica da fonti rinnovabili attraverso l’installazione di tettoie fotovoltaiche utilizzando le apposite risorse comunitarie e nazionali.
L’introito derivante dalla vendita dell’energia al gestore della rete è destinato nella percentuale del 50% alla Regione, come royalties di utilizzo, e nella restante parte direttamente ai soci della cooperativa sociale assegnataria del terreno, ripartendola in parti uguali tra loro, come reddito di dignità.
L’assegnazione del terreno alle cooperative sociali avviene sulla base di una convenzione scritta, nella quale è disciplinata la durata, almeno decennale, l’uso del bene, le modalità di controllo sulla sua utilizzazione, le cause di risoluzione della convenzione e le modalità dell’eventuale proroga scritta o rinnovo.