L’IRCA, l’Istituto regionale per il credito agevolato, è stato creato su proposta del governo Musumeci ai sensi dell’art. 1 L.R. n. 10 del 10.07.2018 attraverso incorporazione per fusione di IRCAC e CRIAS, i due istituti di proprietà della Regione Siciliana per il credito agevolato rispettivamente delle imprese cooperative e quelle artigiane, le due categorie produttive oggetto di particolare attenzione, sostegno e tutela secondo l’articolo 45 della Costituzione.
Una nota della Cgil-Fisac indirizzata agli assessori alle Attività produttive Mimmo Turano e all’Economia Gaetano Armao, e al presidente della Regione Nello Musumeci, evidenzia alcune difformità tra la gestione dei due istituti IRCAC e CRIAS nelle more della loro fusione.
“Considerato che ancora non è stato previsto l’insediamento del cda e la nomina del vicepresidente”, la CGIL-Fisac Sicilia, nella nota firmata da Mimma Argurio, segretaria generale, e da Elvira Morana, responsabile del Medio credito, ribadisce “ancora una volta il convincimento che prima della confluenza del personale nella nuova realtà finanziaria andrebbero affrontate e risolte le problematiche del personale in ambito istituzionale in un apposito tavolo tecnico e con la definizione di un apposito accordo disciplinare applicativo.
È noto infatti che in atto sussiste una difformità in relazione al trattamento giuridico ed economico applicato al personale dei due Enti. A fronte di normative regionali indirizzate ad ambedue gli Enti, in CRIAS è vigente il contratto del credito aggiornato, in IRCAC dal 2005 non è stato riconosciuto nessun rinnovo contrattuale del settore. Pesante il contenzioso lavoristico in entrambi gli enti.
A fronte di ciò, si rileva in atto anche la difformità di gestione degli Enti, considerato che, in CRIAS con delibera di Giunta è stata prevista la gestione affidata ad un Commissario straordinario fino all’insediamento del Cda IRCA e (dal 2010) con le funzioni di direttore generale FF affidate ad una funzionaria dell’Ente; in IRCAC invece con decreto assessoriale n. 951 del 16.06.2021 è stato nominato nella qualità di commissario AD ACTA lo stesso funzionario che è anche commissario straordinario in CRIAS, per “gli atti ritenuti indifferibili ed urgenti dal Direttore Generale facente funzioni” oltre che un’elencazione di atti specifici - senza la previsione temporale dell’incarico stesso. Le funzioni di Direttore Generale ff in capo allo stesso direttore generale ff della CRIAS.
Un quadro che. tenuto conto anche delle scelte politiche in ultimo registrate, con cui si privilegia la missione di un solo Ente a ridosso del decollo della nuova realtà, non conforta. Forte è la preoccupazione che si alimentino ulteriori discriminazioni sia rispetto all’operatività degli Enti, sia rispetto ai dipendenti.”
La nota sindacale cita anche singoli provvedimenti la cui adozione “ancora una volta senza una visione trasparente e complessiva, non coerenti alle norme statutarie e a quanto previsto dai regolamenti per il personale, alimentano quindi il convincimento di volere determinare situazioni privilegiate e vantaggiose soltanto per alcuni dipendenti.”
“Tenendo conto di numerose istanze da parte di imprese cooperative nostre associate, che non possiamo ignorare, va preso atto che è reale la situazione di difformità operativa tra IRCAC e CRIAS, che quindi penalizza il settore della cooperazione in un momento di estrema difficoltà economica”, commenta Michele Cappadona, presidente dell’Associazione Generale delle Cooperative Italiane-AGCI Sicilia. “Oltre alle criticità lavoristiche che riguardano il personale preposto alle istruttorie e che hanno una forte refluenza sull’efficienza dei procedimenti, si riscontra oggettivamente che l’IRCAC non è messa nelle stesse condizioni di operatività della CRIAS, anche per fondi e strumenti, mentre al pari di quest’ultima potrebbe essere di rilevante utilità per la sopravvivenza delle microimprese sottocapitalizzate a rischio di chiusura. Il fattore tempo - continua Cappadona - è l’elemento fondamentale, ancor più durante l’attuale emergenza, nella concessione di finanziamenti. Ogni soluzione di continuità, rallentamento e ritardo nell’erogazione di interventi di credito agevolato dedicato alle imprese cooperative fa venire meno un sostegno che in questo momento dovrebbe semmai essere più intenso.
L’emergenza accentua anche come uno degli ostacoli che oggettivamente ha sempre frenato il ricorso al credito agevolato è l’obbligo imposto di fideiussioni personali da parte dell’intero consiglio di amministrazione delle cooperative. Un onere sproporzionato, imposto per qualsiasi operazione di credito agevolato, anche minima. AGCI ha sempre sostenuto invece la ragionevolezza di chiedere una garanzia proporzionata al credito concesso, e non illimitata e dovuta contestualmente da tutti i componenti dell’organo amministrativo.
Indipendentemente quindi da quando l’istituto erogante si chiamerà IRCA al posto dell’attuale IRCAC - conclude Michele Cappadona -, sollecitiamo il governo della Regione, il presidente Musumeci e gli assessori Turano e Armao affinché il credito agevolato regionale destinato per legge alle cooperative venga riattivato, ampliato e vengano assicurate misure di garanzie pubbliche in grado di consentire alle imprese sopravvissute a tre lustri di crisi economica, di cui quella Covid è solo l’ultimo tragico episodio, la liquidità necessaria a impedirne la definitiva chiusura.”