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L’Associazione Generale delle Cooperative Italiane manifesta tangibilmente il supporto alle imprese anche attraverso la riduzione della quota per le nuove adesioni all’importo simbolico di 25 euro.

”Un forte segnale di solidarietà in questo terribile periodo di emergenza causato dalla pandemia, che la direzione nazionale AGCI, di cui sono componente, ha voluto indirizzare alle cooperative”, sottolinea Michele Cappadona, presidente dell’Associazione Generale delle Cooperative Italiane-AGCI Sicilia. “Un segno tangibile di sostegno che si aggiunge ai servizi e all’impegno che dedichiamo da sempre alle nostre imprese. La quota d'adesione fino al 31 dicembre 2021 viene ridotta alla cifra simbolica di 25 euro. Allo stesso tempo la nostra centrale, anche in Sicilia, continua ad adoperarsi per le iniziative di contrasto alla Crisi Covid che comporta misure urgenti, straordinarie e concrete per la sopravvivenza delle imprese”.

L'AGCI ha voluto riorganizzare i servizi erogati attraverso i CAT-Centri di assistenza tecnica, proseguendo nel suo programma di sostegno allo sviluppo cooperativo, attivando azioni promozionali sul territorio per favorire una rinnovata imprenditorialità. Questo tenendo conto soprattutto delle mutate esigenze che caratterizzano l’attuale momento di difficoltà economica e la necessità di organizzare il rilancio delle attività d'impresa.

“Soprattutto al Sud e in Sicilia - continua Cappadona - occorrono con urgenza, oltre a interventi mirati e misure di stretta sopravvivenza, soprattutto politiche serie su attrattività e investimenti, che siano credibili e diano una concreta prospettiva di rilancio. Inutile parlare di digitalizzazione e Green Deal in contesti dove il problema continua a essere la cattiva burocrazia. Assistiamo ad una non virtuosa ripartizione delle risorse del Ricovery Fund, che continua ad assegnare maggiori risorse al Nord invece del contrario, come dovrebbe essere per diminuire il gap infrastrutturale, economico e sociale. Ribadiamo ancora una volta”, conclude Cappadona, "che lo sviluppo non può avvenire senza una visione e la capacità di realizzarla e che sono assolutamente necessarie misure di semplificazione ed efficienza amministrativa, formule che continuano ad essere pronunciate retoricamente da anni sebbene il peggior nemico della crescita economica in Sicilia è l’incapacità gestionale della pubblica amministrazione”.