Sono tre le generali criticità delle imprese in tema fiscale, oggetto di particolare attenzione da parte di AGCI Sicilia in questo momento di grave difficoltà.
La prima riguarda l’operatività dell’agente di riscossione in Sicilia; la seconda, i recenti provvedimenti decretati dal Governo Draghi che riguardano situazione debitoria dei contribuenti, rateizzazione delle cartelle esattoriali e concreta possibilità di una pace fiscale; la terza, la cronica situazione di ritardo nei pagamenti delle aziende fornitrici di beni e servizi alla pubblica amministrazione siciliana, e in generale, nonostante le recenti norme sulla semplificazione adottate anche a livello regionale, i biblici ritardi con cui la burocrazia dell’Isola gestisce procedimenti e risorse ed eroga le somme dovute.
Sul primo aspetto, apprezzamento AGCI Sicilia per il fattivo incontro tra il presidente regionale Michele Cappadona e il direttore AdER-Sicilia Gianfranco Cerrato presso l’assessorato regionale dell’Economia, alla presenza del vicepresidente della Regione Sicilian prof. Gaetano Armao e del dott. Mario Sciumè della segreteria tecnica dell'assessore, sulle modalità di soluzione delle problematiche segnalate dall’Associazione Generale delle Cooperative Italiane nell’interesse delle imprese aderenti, riguardanti l’espletamento delle procedure esattoriali gestite da Agenzia delle Entrate-Riscossione in Sicilia.
«Confermo il convincimento che la più proficua modalità per una sempre migliore qualità dei servizi nei confronti delle imprese e per risolvere le cause di eventuali ritardi, inconvenienti e disagi collegati alla tempestività dei procedimenti finalizzati ad attestare lo stato di regolarità fiscale, non può prescindere dall’esercitare, da parte dell’Agenzia di Riscossione, la massima capacità di ascolto nei confronti dei contribuenti», dichiara il presidente AGCI Sicilia Michele Cappadona. «Apprezziamo quindi la volontà manifestata dal direttore Cerrato dell’AdER Sicilia di mantenere un canale di ascolto costante con le imprese. A nome dell’associazione di rappresentanza che presiedo, voglio assicurare la nostra disponibilità a mantenere un dialogo costante con la Direzione Regionale AdER Sicilia, con uno spirito di massima collaborazione».
La seconda criticità sui temi fiscali oggetto di attenzione da parte dell'AGCI Sicilia, riguarda l’ordine del giorno approvato lo scorso 9 settembre alla Camera, durante la discussione del DL 105/2021, che ha impegnato il Governo Draghi a valutare l’opportunità di “prevedere sia un piano straordinario per prorogare ulteriormente i termini delle notifiche delle cartelle esattoriali riferite al periodo emergenziale pandemico, sia una nuova disciplina della riscossione dei debiti iscritti a ruolo (c.d. “rottamazione quater”), anche attraverso meccanismi deflattivi del contenzioso tributario e di definizione delle liti pendenti” e “di sospendere gli obblighi di accantonamento derivanti dai pignoramenti presso terzi effettuati dall’agente della riscossione”. «Ribadiamo la nostra opinione - continua Cappadona - espressa dopo inizio delle procedure di invio di ben 25 milioni di cartelle arretrate a cittadini e imprese: AGCI Sicilia sostiene la necessità generale, per superare questo difficile momento, di una rateizzazione a dieci anni dei debiti con il fisco senza sanzioni né interessi, estesa alle liti pendenti e alle rateazioni già in atto, da concedere a semplice richiesta dei contribuenti senza alcun requisito, per tutte le cartelle notificate e da notificare fino al 30 giugno 2022. Purtroppo con il Decreto fiscale dello scorso 15 ottobre (DL 146/2021) il governo Draghi si è limitato a prolungare a 150 giorni dalla notifica, in luogo di 60, il termine per l’adempimento spontaneo delle cartelle di pagamento notificate dal primo settembre al 31 dicembre 2021. Per gli avvisi di addebito che riguardano l’INPS, ai sensi dell’art. 30 del DL n. 78/2010, resta comunque fermo il termine di 60 giorni. Ricordo - sottolinea Cappadona - che il fisco è materia prevista nel Pnnr e di fatto è una delle più urgenti riforme radicali che governo e parlamento sono chiamati a realizzare».
«La terza criticità, sulla quale abbiamo più volte richiamato l’attenzione del governo regionale e del vicepresidente e assessore all’Economia Gaetano Armao - che dobbiamo ringraziare anche per l'interessamento personalmente dimostrato sulle recenti problematiche delle imprese con l'agente di riscossione in Sicilia - è la disastrosa malaburocrazia siciliana, che scarica sulle imprese le proprie croniche inefficienze, disattendendo tutte le norme sulla semplificazione. Beffardamente, i ritardi nei pagamenti della pubblica amministrazione causano l'illiquidità che non consente alle imprese di versare regolarmente i contributi; a sua volta la conseguente mancanza di regolarità contributiva non solo impedisce alla PA di effettuare i pagamenti, ma anche all'imprese di partecipare ai bandi. Occorre da un lato stabilire sanzioni certe e severe per chi, nei pubblici uffici, ritardi nell’espletare i procedimenti oltre i 30 giorni fissati dalla legge, dall’altro attuare subito un complesso di misure di salvaguardia e sostegno nei confronti delle imprese danneggiate dalla cattiva gestione amministrativa, che - conclude Cappadona - comprendano anche l’accesso al credito e in grado di contrastare, a maggior ragione a causa dell’emergenza Covid, le difficoltà causate dai rigidi criteri di merito creditizio delle banche di erogare finanziamenti alle microimprese sottocapitalizzate siciliane».