Pronto a partire il fermo biologico della pesca in Sicilia per il 2022, un sostegno delle imprese del settore in un momento particolarmente delicato, aggravato anche dall’innalzamento esagerato del prezzo del gasolio.
L’annuncio è stato dato nel corso della visita del presidente della Regione Nello Musumeci, ieri pomeriggio, a Selinunte, insieme all’assessore regionale alla Pesca Toni Scilla, che ha illustrato i dettagli provvedimento.
«Dopo aver raccolto le istanze delle associazioni di categoria, del mondo sindacale e scientifico – spiega Scilla - ho firmato il decreto che consentirà alle imbarcazioni siciliane di effettuare il fermo biologico per il 2022. Un provvedimento snello e intelligente che va a sostegno delle imprese del settore in un momento particolarmente delicato, aggravato anche dall’innalzamento esagerato del prezzo del gasolio e che per la prima volta, di fatto, consente nell'immediato di effettuare i trenta giorni di fermo obbligatorio. Sarà infatti possibile arrestare le attività di pesca per un mese consecutivo nel periodo che va dal 21 marzo al 31 dicembre».
"L’aumento del costo del gasolio ha fortemente colpito le attività di pesca specialmente lo strascico dove il motore oltre a consentire gli spostamenti in mare è parte attiva dell’attività di prelievo", commenta Giovanni Basciano, vicepresidente nazionale AGCI Agrital e responsabile settore Pesca AGCI Sicilia. "Molte marinerie di strascico sono attualmente ferme perché non in grado di reggere economicamente all’impatto improvviso dei rincari. Quindi il decreto per il fermo obbligatorio concepito quest’anno a partire dal 21 marzo potrà essere di aiuto in questo difficile momento".
Affrontata anche la questione del gambero rosa che è stato inserito tra i gamberi di profondità. «Ancora una volta - prosegue Scilla - il governo regionale si dimostra vicino con i fatti al settore della pesca, considerato vero patrimonio economico, sociale e culturale della nostra Isola».
«Un'altra buona notizia – conclude l’assessore – riguarda l'intesa, votata in commissione Politiche agricole, che consente di ripetere a livello nazionale la misura Covid che prevede aiuti economici per complessivi 20 milioni di euro, così suddivisi: 15 milioni per le imprese della pesca marittima, 3,5 milioni per il settore dell’acquacoltura e 1,5 milioni per la pesca in acque interne. Con l’approvazione definitiva in Conferenza Stato-Regioni torno a sottolineare la sinergia con il Governo nazionale».