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“Siamo in una fase in cui tutto ancora si può decidere. Per questo chiediamo alla politica di valorizzare e tutelare le filiere del mare creando un ministero ad hoc. Un modo per fare rete e dare voce a settori economici che rappresentano il 2.6% del Pil, ovvero 39,5 miliardi di euro”.

A chiederlo è l’Alleanza Cooperative Pesca in vista della formazione del nuovo Governo. Una platea variegata quella dei settori legati al mare che vanno dalla pesca a l’acquacoltura, al turismo costiero, al trasporto marittimo, alle crociere turistiche, alla cantieristica navale fino ai servizi di traghetti.

“Le attività economiche legate al mare - spiega l’Alleanza-rappresentano l’11% della produttività del settore dei trasporti e circa al 2% della forza lavoro totale. In chiave europea l’Italia si colloca al terzo posto per valore aggiunto, con il 13,5%”, afferma l’Alleanza che evidenzia come portare tutte queste realtà sotto uno stesso dicastero consenta di fare rete al meglio e di snellire la macchina burocratica, dando vita ad un unico interlocutore. Una iniziativa invocata da tempo dalla cooperazione, che è pronta a mettere a disposizione il proprio patrimonio di conoscenza ed esperienza tecnica, sentita anche a livello territoriale visto che molti primi cittadini delle principali città a vocazione marina, a partire da Mazara del Vallo, stanno portando avanti questa istanza.