A distanza di 30 anni la Regione Sicilia ha deciso di dotarsi nuovamente di un Piano per il settore vitivinicolo, permettendo al comparto di avere una strategia condivisa per affrontare le sfide del mercato, orientare le produzioni e la gestione delle cospicue risorse messe a disposizione dalla programmazione 2023-27.
Nel corso della riunione di insediamento del Gruppo di lavoro che dovrà elaborare lo strumento di programmazione, l’assessore Luca Sammartino ed il direttore Dario Cartabellotta hanno ampiamente spiegato come un tale strumento dovrà interpretare le esigenze di tutta la regione, di tutti i territori, della complessità e delle problematiche dei vari livelli della filiera.
I fondi previsti dalla programmazione che si rivolgono ai produttori, alle cantine ed al mercato potranno cosi essere indirizzati al fine di salvaguardare i quasi 100.000 ettari di vigneti siciliani, facendo in modo che misure come la vendemmia verde e la distillazione siano effettivamente solo interventi per curare le patologie del sistema.
“L’AGCI plaude all’iniziativa del vicegovernatore e assessore all’Agricoltura della Regione Siciliana Luca Sammartino”, dichiara Michele Cappadona, presidente dell’Associazione Generale delle Cooperative Italiane-AGCI Sicilia. “Il comparto vitivinicolo è assolutamente strategico per il settore agricolo e tassello irrinunciabile nel contesto delle politiche di rilancio economico territoriale. La decisione di ripristinare uno strumento specifico di programmazione - sorprendentemente a torto abbandonato addirittura 30 anni fa - attraverso un tavolo di concertazione esteso a tutti gli attori di sistema, è un’iniziativa che riteniamo essenziale in questo momento di persistente difficoltà, e conferma la nostra fiducia nell’operato dell’on. Sammartino, che anche in questa particolare occasione non possiamo che sostenere, assicurando la massima collaborazione”.
Del tavolo per l’AGCI fa parte il vicepresidente regionale Giovanni Basciano: “Ritengo importante la sfida cui siamo stati chiamati a partecipare ed attiveremo immediatamente una discussione con le Cantine associate e attivando strumenti di dialogo e di scambio di documenti affinché la partecipazione delle associate sia massima e permetta a tutti, a cominciare dalla base produttiva che sono i soci delle nostre cantine, di contribuire fattivamente attraverso questo strumento di programmazione ad un ulteriore passo in avanti dell’intero comparto vitivinicolo”.