Luca Sammartino

L’Italia è l’unico Paese Ue ad aver votato contro le conclusioni della presidenza del Consiglio agricoltura sul pacchetto pesca, mentre 26 Stati membri appoggiano la proposta. Mancando l’unanimità, il Pacchetto Pesca non è una decisione del Consiglio ma soltanto una proposta del presidente della Commissione Pesca, il lituano Virginijus Sinkevicius.

«Il mio plauso e il mio convinto sostegno alla decisione del governo italiano di opporsi alle conclusioni del Consiglio Europeo sul Pacchetto pesca. Lo dichiara il vicepresidente della Regione Siciliana e assessore all'Agricoltura, allo sviluppo rurale e alla pesca mediterranea, Luca Sammartino».

«Da mesi denunciamo l’irrazionalità di misure che sostanzialmente rendono impossibile la pesca a strascico, colpendo in maniera grave e ingiustificata un settore strategico per la nostra economia. I nostri richiami a verificare in maniera approfondita le modalità di individuazione delle aree precluse, la previsione di misure compensative certe, per evitare il tracollo economico delle marinerie più esposte della nostra Regione, si sono scontrati con un atteggiamento di chiusura quasi pregiudiziale. Non posso che sottoscrivere la decisa presa di posizione annunciata dal sottosegretario D’Eramo e ringraziare il ministro Lollobrigida per questa azione che, mi auguro, possa indurre le istituzioni comunitarie a un confronto più sereno sul destino di un settore strategico per la Sicilia e per l’Italia».

"La contrarietà dell'Italia al Piano d'Azione Ue sulla pesca nasce dalla consapevolezza che abbiamo il dovere di tutelare un settore strategico per la nostra Nazione". Lo dichiara il ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida dopo il voto contrario nel corso del Consiglio Europeo di ieri mattina a Bruxelles.
"Gli interessi del comparto vanno difesi, anche alla luce della posizione unanime della Commissione XIII Agricoltura della Camera dei deputati, che nei giorni scorsi aveva espresso il suo 'no' alla proposta della Commissione europea sulla pesca. L'Italia chiede che vengano valutate, tra le altre, le ripercussioni socio-economiche ed occupazionali delle misure, che sia verificata l'introduzione di misure di contrasto della pesca; che venga incentivato l'utilizzo di motori termici con emissioni ridotte e che siano verificate le aree precluse alla pesca a strascico", aggiunge il ministro Lollobrigida.

Il Consiglio dell'Unione europea è l'istituzione comunitaria che rappresenta i governi dei Paesi membri. Esso si compone dei ministri degli Stati membri e si riunisce in dieci formazioni diverse a seconda delle materie da discutere: il Consiglio Agricoltura e pesca vede la partecipazione, quale rappresentante italiano, del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali.

Il no è stato confermato a Bruxelles dal sottosegretario Luigi D’Eramo tenendo conto appunto della “posizione unanime della commissione XIII Agricoltura della Camera dei deputati che il 20 giugno di questo mese ha votato un documento avente ad oggetto il piano d’azione dell’Ue sulla pesca sostenibile e resiliente”. Il documento ha espresso “una valutazione negativa sulla proposta della Commissione europea, ritenendo necessario che venga elaborata una valutazione di impatto, per evidenziare e valutare le ripercussioni socio-economiche ed occupazionali delle misure prospettate, che sia verificata l’introduzione di misure di contrasto della pesca illegale e non regolamentata che potrebbe arrecare danni ambientali maggiori delle attività che si vogliono limitare”. E “che siano verificate le aree precluse alla pesca a strascico o se le misure proposte vadano a limitare le zone accessibili con tale tecnica, e venga valutata in quale misura la futura estensione delle aree marine oggetto di tutela, prevista dalla Strategia sulla biodiversità per il 2030, diminuisca le aree disponibili per la pesca a strascico”.

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