“Ripensare il sostegno pubblico all’editoria digitale” è il tema del convegno organizzato l’11 luglio dal Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri cui hanno partecipato i diversi attori che operano nel settore editoriale, tra cui Alleanza delle Cooperative Italiane Comunicazione, che rappresenta il mondo delle cooperative giornalistiche ed editoriali associate alle tre Centrali cooperative: AGCI, Confcooperative e Legacoop.
L’obiettivo dell’incontro è stato quello di avviare una riflessione per una possibile rimodulazione degli interventi volti a completare il processo di transizione digitale delle imprese editrici e per una più efficace destinazione delle risorse sulla base delle esigenze del settore.
“Ringrazio innanzitutto il sottosegretario Alberto Barachini per il confronto e per la sensibilità che riserva al nostro settore che ha bisogno di attenzione e di un’adeguata normativa – interviene così Eugenio Fusignani, presidente di Alleanza delle Cooperative Italiane Comunicazione e presidente di AGCI Culturalia, anche a nome di Irene Bongiovanni (Confcooperative) e Luca Pavarotti (Legacoop) durante il dibattito continuando: “Le cooperative giornalistiche ed editoriali tutelano il pluralismo dell’informazione, consentendo alle nostre comunità, ai nostri territori di avere una voce. Rappresentano l’alternativa dei grandi colossi che spesso promuovono interessi di potere più che le piccole realtà, le stesse che noi, del movimento cooperativo, rappresentiamo e preserviamo”.
“La trasformazione digitale è in atto – continua Fusignani – e nessuno vuole sottrarsi, però è anche fondamentale garantire il futuro delle testate che editano sia l’edizione cartacea che quella digitale. È una battaglia di civiltà che dobbiamo combattere per tutelare la democrazia dell’informazione”. “E’ opportuno che il Governo – conclude Fusignani - abbia chiaro che la cooperazione non è l’opposizione: rappresenta invece esattamente lo specchio del Paese. Chiediamo dunque di essere considerati non in maniera ideologica, ma di proseguire il percorso di dialogo e di collaborazione già avviato. A tale proposito ringraziando ancora per il confronto odierno, auspico di incontrarci quanto prima per continuare un dialogo importante per le imprese cooperative, per il governo ma soprattutto per i cittadini italiani e la nostra democrazia repubblicana”.
Per Caterina Bagnardi, vicepresidente di AGCI Culturalia con delega all’editoria, presente al convegno: “Mentre l’edizione cartacea richiede processi lavorativi e costi legati alla stampa tipografica, al trasporto, alla distribuzione in edicola, ecc. l’edizione digitale si basa sugli investimenti tecnologici e sulla formazione del personale. Ma le differenze non si fermano qui: abbiamo i contratti giornalistici e l’attuale legge sul sostegno al pluralismo. Un’altra delle principali differenze risiede nel rimborso dei costi di produzione. Poi, ancora, sulla pubblicità: è fondamentale garantire che sui siti d’informazione sia di qualità e non invasiva, a favore di un giornalismo etico e responsabile”.
“Ecco perché – conclude Bagnardi – per affrontare queste diseguaglianze e promuovere un giornalismo equo e sostenibile, è essenziale una revisione dei parametri legislativi.
Ringrazio, infine, la dott.ssa Stefania Palamara, Dirigente generale dell’Ufficio per il sostegno all’editoria del Dipartimento per l’Informazione e l’editoria, per aver illustrato uno studio dettagliato di analisi descrittiva ed esplorativa con una sintesi dei dati del Dipartimento”.