Michele Cappadona, presidente AGCI Sicilia 

Il ministero delle Imprese e del Made in Italy, verificati i presupposti per la cancellazione, ha disposto lo scioglimento, senza nomina del commissario liquidatore, di 4.250 società cooperative che continuavano ad essere iscritte nel Registro delle Imprese nonostante non fossero più attive.

Si tratta di un primo provvedimento massivo cui ne seguiranno degli altri, d’intesa con l’Agenzia delle Entrate, che ha la finalità di preservare la chiarezza e l’ordine del pubblico registro e dell’Albo nazionale delle società cooperative affinché rappresentino fedelmente la realtà imprenditoriale operante sul territorio nazionale.
Dopo l’adozione del provvedimento, sono circa 100 mila le coop iscritte al Registro, ma solo 75/80mila quelle verosimilmente davvero operanti: l'opera di controllo continuerà con l'obiettivo di giungere ad una reale rappresentazione del movimento cooperativo.

«Soddisfazione per l’iniziativa del Mimit di provvedere alla cancellazione delle cooperative non più attive, è un segnale di attenzione e di valorizzazione della buona impresa che deve valere anche per il movimento cooperativo nella Regione Siciliana - dice Michele Cappadona, presidente dell’Associazione Generale delle Cooperative Italiane-AGCI Sicilia -. La cancellazione è utile non solo per mettere ordine e dare maggiore trasparenza e tutela nei confronti degli utenti e del mercato, ma consente un reale dimensionamento anche dell’intero settore ai fini delle politiche di sostegno e sviluppo e del rafforzamento di misure specifiche verso le imprese cooperative che attendiamo da parte del Governo regionale».

La cancellazione dal Registro delle Imprese comporterà, tra l’altro, per la Pubblica amministrazione un risparmio di spesa non dovendosi procedere alle revisioni obbligatorie per legge nei confronti delle coop ancora iscritte ma non più operanti.

Come specificato nel decreto direttoriale, i creditori degli enti cancellati o gli altri interessati possono presentare motivata domanda all’autorità governativa per richiedere la nomina di un commissario liquidatore entro il termine perentorio di trenta giorni dalla data di pubblicazione del decreto nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.

“Questo primo provvedimento massivo permetterà di conseguire una maggior trasparenza rispetto al numero delle società cooperative effettivamente operanti in Italia e, di conseguenza, maggiore efficacia ed efficienza nell'implementazione e nell'aggiornamento del Registro delle Imprese e dell'Albo nazionale delle società cooperative a tutela di un settore così significativo e importante del nostro sistema produttivo che svolge un ruolo fondamentale. Si tratta di una iniziativa molto attesa dallo stesso sistema cooperativo, che determinerà un risparmio della spesa pubblica legata alle revisioni obbligatorie previste dalla legge, cui seguiranno ulteriori aggiornamenti periodiche. Tutelate, infine, anche le posizioni dei creditori, che avranno a disposizione un arco temporale per presentare motivata domanda richiedendo la nomina di un commissario liquidatore” ha dichiarato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.