Il Senato ha approvato il 20 dicembre 2023 il disegno di legge 958, d’iniziativa del Governo, già deliberato dalla Camera dei deputati, “Disposizioni organiche per la valorizzazione, la promozione e la tutela del Made in Italy”, che agli articoli dal 25 al 30 prevede la nuova disciplina delle imprese culturali e creative.
“L’impegno del Ministero della Cultura – dichiara il sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni – si è concentrato in particolare sulla predisposizione di strumenti a lungo attesi dalle imprese culturali e creative, messi a punto per sottolinearne ruolo strategico e valore fondante per il Paese. Se ne introducono ad esempio finalmente una definizione e un apposito registro (articolo 25), nonché un fondo pari a tre milioni di euro l’anno a partire dal 2024 (articolo 29) ed è prevista l’istituzione di un albo dedicato, di interesse nazionale (articolo 26). Grande attenzione è stata riservata poi ai creatori digitali: per salvaguardare i diritti delle loro opere nascerà infatti un repertorio ad hoc nel registro pubblico delle opere protette, tenuto dal Ministero (articolo 27). E ancora, saranno adottate linee guida per la conservazione e la fruizione anche della versione originale delle opere musicali, audiovisive e librarie custodite nelle discoteche, cineteche e biblioteche pubbliche, a salvaguardia della loro autenticità storica (articolo 28), contro la cancel culture. Prevista infine l’adozione (articolo 30) di un Piano strategico triennale per la promozione e lo sviluppo delle imprese culturali e creative”.
L’articolo 25 della nuova legge reca la definizione di “Imprese Culturali e Creative” o “ICC”, rinviando ad uno specifico e successivo decreto attuativo la definizione delle modalità e delle condizioni del riconoscimento della relativa qualifica.
Vengono definite le start up innovative culturali e creative ovvero una tipologia di impresa che risponde sia alla definizione di start up innovativa, che a quella di impresa culturale e ricreativa. Previsto infine che le imprese culturali e creative siano iscritte in un’apposita sezione nel registro delle imprese.
Stabilito il principio secondo il quale la cultura e la creatività sono elementi costitutivi dell’identità italiana e accrescono il valore sociale ed economico della Nazione.
La nuova legge definisce il settore culturale e creativo costituito dalle imprese che svolgono una o più attività di “ideazione, creazione, produzione, sviluppo, diffusione, promozione, conservazione, ricerca, valorizzazione o gestione di beni, attività e prodotti culturali”, nonché ad esse di supporto, ausiliarie o comunque strettamente funzionali.
Sono “imprese culturali e creative” (ICC) tutti gli enti privati (imprese e società), nonché i lavoratori autonomi che siano soggetto passivo di imposta e svolgano in via esclusiva o prevalente, una o più attività tra quelle sopra definite, in via stabile e continuativa.
È riconosciuta la qualità di imprese culturali e creative anche agli enti del Terzo settore, alle associazioni e fondazioni e alle imprese sociali che esercitano la propria attività esclusivamente o principalmente in forma di impresa svolgendo, in via esclusiva o prevalente, una o più delle attività del settore.
Stabilito inoltre che le Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura istituiscano un’apposita sezione nel registro delle imprese in cui sono iscritte le imprese culturali e creative e trasmettano annualmente al Ministero della cultura l’elenco delle stesse.
Istituito presso il Ministero della cultura l’albo delle imprese culturali e creative di interesse nazionale.
Inoltre, viene introdotta la definizione di start up innovative culturali e creative, per tali intendendosi le start up innovative di cui all’articolo 25 del D.L. n. 179/2012, regolarmente iscritte alla sezione speciale delle imprese culturali e creative.
L’articolo 29 prevede lo stanziamento di 3 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2024 al 2033 per la concessione da parte del Ministero della cultura di contributi a favore delle imprese culturali e creative.
Sempre nell’ambito degli incentivi, il successivo art. 30 prevede, al comma 1, l’adozione, ogni tre anni, di un “Piano nazionale strategico per la promozione e lo sviluppo delle imprese culturali e creative”. Il Piano strategico è adottato dal Ministro della cultura, di concerto con il Ministro delle imprese e del Made in Italy e con il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano.
La nuova disciplina delle imprese culturali e creative (art. 25-30 legge Made in Italy) è consultabile a questo link.