Il decremento delle marinerie ha portato delle conseguenze in termini ambientali, economici e, dal nostro punto di vista, identitari, per alcuni settori che dimostrano di aver patito più di altri. Nel Canale di Sicilia, alle restrizioni e riduzioni forzate di attività di pesca si aggiungono decine di progetti di eolico offshore.
«Vogliamo ricordare che, nonostante l'accordo raggiunto nel corso dell'ultimo incontro di dicembre, le nostre marinerie - pur avendo la possibilità di essere di fatto alleggerite nei tagli, grazie al meccanismo di compensazione - comunque non sono esenti da ulteriori sacrifici. Riteniamo, quindi, che sia il momento di intraprendere una revisione urgente e necessaria del Piano pluriennale per il Mediterraneo occidentale».
Lo ha dichiarato il ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida, nel dibattito al Consiglio Agrifish sulla gestione della pesca nel Mediterraneo occidentale. «Abbiamo più volte sottolineato quanto il decremento delle marinerie abbia portato delle conseguenze in termini ambientali, economici e, dal nostro punto di vista, identitari in un processo ampio di mercato nel quale l'Europa deve saper fare la propria parte tenendo conto, certamente, del dato ambientale, ma in modo altrettanto cogente del dato economico particolarmente rilevante per alcuni settori che, negli ultimi anni, numeri alla mano, dimostrano di aver patito più di altri», ha aggiunto.
«Accogliamo con grande favore le parole del Ministro Lollobrigida. Riconosciamo l'importanza di alleggerire i sacrifici delle nostre marinerie e di affrontare le sfide ambientali ed economiche con un approccio equilibrato». Queste le parole di Giampaolo Buonfiglio, Presidente di AGCI Agrital, che ha sottolineato come la revisione del Piano pluriennale sia una necessità urgente per garantire la sostenibilità delle nostre risorse ittiche e la sopravvivenza delle nostre marinerie, come sarebbe anche importante avviare una revisione del Regolamento Mediterraneo 1967/2006 per quanto riguarda la taglia minima della vongola.
«Il nostro impegno sarà sempre rivolto a supportare il settore della pesca e a promuovere politiche che tengano conto delle reali esigenze dei nostri pescatori - ha aggiunto Buonfiglio - e siamo pronti a collaborare con le istituzioni e le altre parti interessate per costruire un futuro sostenibile per il Mediterraneo occidentale.»
«Nel condividere in pieno quanto dichiara il Ministro vorrei aggiungere che in generale andrebbe messo mano a tutto l'operato della Commissione sul Mediterraneo senza dimenticare il Canale di Sicilia che per quanto riguarda la nostra regione vede operare le principali marinerie e la gran parte della flotta» Lo dichiara Giovanni Basciano, responsabile Pesca AGCI Sicilia. «Nel canale, oltre alle 3 FRA (Fisheries Restricted Areas) e ad altre restrizioni si aggiungono pure le decine di progetti di eolico offshore che limiteranno ulteriormente le aree di pesca e contribuiranno ad aumentare la riduzione della flotta, la chiusura di imprese, la perdita di occupazione e di prodotti locali sui mercati».