La cooperazione in Sicilia che promuove la ricerca scientifica è targata Agci. All'Associazione Generale delle Cooperative aderiscono infatti l'organizzazione di produttori di pesca di Trapani e delle Egadi e la coop di ricerca Bio&Tec che nell'ambito del progetto "Greca" ha condotto le indagini insieme al CNR. Obiettivo della sperimentazione la modifica dell’attrezzo di pesca "tremaglio" con l’ausilio della greca (denominazione locale "minzuddro") che preveda la possibilità di ridurre la cattura di organismi bentonici (che vivono a contato con il fondale, come ad esempio stelle marine, paguri, oloturie e altro), mantenendo inalterata la cattura delle specie commerciali.
I risultati preliminari del progetto “Greca”, promosso dall’OP di Trapani e delle Isole Egadi con il supporto scientifico del CNR IAMC di Mazara del Vallo e finanziato dal Dipartimento Regionale della Pesca Mediterranea della Regione Siciliana nel quadro della Misura 3.5 del FEP, sono stati presentati lo scorso venerdì 17 luglio nella Biblioteca Fardelliana di Trapani.
Il progetto, cha ha visto lavorare insieme pescatori di Trapani, Favignana e Marettimo, ha sperimentato con successo un nuovo tipo di tremaglio nell’ Area Marina Protetta (AMP) delle isole Egadi che consente di ridurre la cattura di invertebrati del fondo privi di valore commerciale, ma che contribuiscono all’equilibrio ecologico dell’ecosistema marino, quali echinodermi, gasteropodi, fanerogame e di alghe.
Il nome tremaglio o tramaglio deriva dal latino “tremaculum” che significa “rete a tre ordini di maglie”. E’ una rete da posta formata da tre pezze di reti sovrapposte, congiunte in alto sulla lima dei galleggianti e in basso sulla lima dei piombi. La modifica di cui si è voluto testare l’efficacia consiste nell’inserimento di una particolare fasciola o “greca” tra la lima dei piombi e i panni del tramaglio.
Sebbene siano ancora in corso analisi dei dati più approfondite, i risultati preliminari mostrano che la sperimentazione può contribuire a realizzare attrezzi da posta più selettivi da adoperare nelle AMP. In un contesto di attenzione ai valori naturalistici, come l’AMP delle isole Egadi, le perdite contenute di ricavi causate dalla minore cattura di alcune specie commerciali possono essere compensate dai minori costi dell’usura del materiale, dalla riduzione del tempo necessario alla pulizia delle reti dallo scarto di pesca e da un marchio di ecosostenibilità delle catture che consentirebbe di aggiungere valore al prodotto della pesca ottenuto con attrezzature ecocompatibili.
Il Dipartimento pesca era rappresentato da Gaetano Gallo, responsabile del Servizio 2 (Sforzo di Pesca, Equilibrio Biologico e Salvaguardia Risorse Ittiche).
Tutte le componenti hanno convenuto sull’importanza dei risultati e sulla necessità di proseguire con la prossima programmazione Feamp 2014-20 nel perfezionare ulteriormente e divulgare tra i pescatori, soprattutto tra quelli che operano nelle Aree Marine Protette siciliane, l’uso di quest’attrezzo cosi modificato.
Lo staff di progetto ringrazia per la collaborazione tutti i soggetti coinvolti, e in particolare:
- Gli equipaggi dei M/P: “Emilio” e “S. Antonio” (Trapani), “Michela e Angelo” e “Rosaria Concetta” (Favignana), “Nuova Anna C.” e “S. Francesco M.” (Marettimo)
- L’Area Marina Protetta “Isole Egadi”
– Ente Gestore Comune di Favignana
- La Capitaneria di Porto di Trapani
- Consorzio COESA