L’Assemblea del VI Congresso nazionale di AGCI Solidarietà, che ha eletto presidente Giuseppina Colosimo, ha nominato vicepresidente nazionale Silvana Strano, responsabile regionale di settore per AGCI Sicilia.
“Abbiamo bisogno che la Solidarietà diventi il principio inspiratore della politica, della democrazia e dei rapporti con gli altri”, ha dichiarato Silvana Strano. “La Solidarietà è già da sempre principio ispiratore della Cooperazione, le cui organizzazioni di rappresentanza hanno la responsabilità di essere un formidabile strumento affinché tale fondamentale principio possa essere diffuso con forza verso il mondo politico, istituzionale, economico-culturale.
La nuova presidente nazionale Giuseppina Colosimo ha espresso la convinzione che occorre rivisitare i vecchi modelli di architettura sociale all’insegna della solidarietà e dell’inclusione per dare risposte efficaci alle nuove esigenze delle persone e delle comunità, con particolare riferimento alle fasce più deboli.
La presidente Colosimo ha affermato che tali risposte debbano provenire proprio dalla Cooperazione sociale in particolare e da tutto il Terzo Settore, “l’unico in grado di supportare il sistema sociale in virtù di una presenza capillare sul territorio e di una capacità di organizzarsi velocemente per soddisfare i bisogni emergenti”.
Intervenendo ai lavori, il Presidente nazionale AGCI, Giovanni Schiavone, ha sottolineato l’assoluta rilevanza del settore sociale e dei valori di cui è portatore.
Ha quindi assicurato che l’Associazione affiancherà le cooperative aderenti in ogni settore e in ogni territorio, mettendo a sistema tutte le risorse e tutti gli strumenti disponibili, in proprio e nell’ambito dell’Alleanza delle Cooperative, a partire da quelli in ambito finanziario fino alle strutture che operano nel campo della formazione e dell’innovazione. Schiavone ha quindi concluso affermando: “Stiamo lavorando alacremente affinché vi siano tutti i presupposti per un’Associazione diversa, propositiva, capace di cogliere il cambiamento e di esserne protagonista”.
“Il Paese è segnato da profondi mutamenti sociali ed economici che mettono sotto pressione il sistema di welfare italiano, sempre meno adatto a rispondere alle sfide di un cambiamento dai tratti epocali”, ha affermato Silvana Strano. “Abbiamo vissuto anni particolarmente difficili durante i quali sono avvenuti grandi cambiamenti nella società, nei mercati, nella vita delle cooperative e che hanno messo in grande difficoltà il sistema welfare italiano.
Dapprima abbiamo attraversato una tra le più gravi crisi economiche che si ricordi, crisi causata ed alimentata da una finanza senza controllo e senza regole, che ha prodotto disuguaglianze sociali, povertà e disoccupazione in tutto il mondo.
A questa è subentrata una ulteriore crisi mondiale, causata dal Covid 19 che tutti abbiamo visto e toccato con mano e che ha superato ogni previsione. Ci troviamo così oggi davanti a scenari politici, economici e sociali altamente destabilizzanti.
Come sappiamo, questa pandemia non è soltanto un’emergenza sanitaria ma è anche una grave crisi economica e del mercato del lavoro.
La sospensione forzata di gran parte dell’attività economica, sta spingendo il sistema economico, incentrato soprattutto sul settore terziario, al collasso.
Tutto ciò provoca grande ansia e paura. Viviamo un tempo in cui tutto è incerto, e suscita inquietudine. Ma è indispensabile rispondere a questa crisi, è necessario reagire. Serve coraggio e soprattutto credere con fiducia nel futuro e soprattutto credere fortemente in se stessi.
Serve ritrovare un nuovo equilibrio su basi alternative a quelle del passato, la crisi ci obbliga a riprogettare il nostro cammino, a darci nuove regole, e trovare nuove forme di impegno. Ci obbliga a puntare “sulle esperienze positive e a rigettare quelle negative” .
C’è bisogno di un profondo rinnovamento culturale - ha proseguito Silvana Strano - attraverso la riscoperta di valori di fondo su cui costruire un futuro migliore, un percorso alternativo a quello del passato, ponendo al centro dell’auspicato sviluppo, il vero valore della vita, la salvaguardia del valore dell’uomo, centro e fine di tutta l’economia sociale.
È necessario cambiare l’attuale sistema capitalistico per un’economia civile e solidale che venga incontro alle esigenze di quanti sono in difficoltà, dei deboli e degli emarginati, che accorci le distanze tra la cresciuta ricchezza mondiale e le aumentate disparità.
Un’economia dove la responsabilità sociale diventi un denominatore comune a qualsiasi espressione della società. Uguaglianza, partecipazione degli uomini al bene comune, sono i valori dai quali ripartire, che hanno da sempre rappresentato la più potente fonte motivazionale e di energie.
Per quanto ci riguarda, il nostro massimo bene comune è la Solidarietà, essa garantisce la promozione dell’uguaglianza, della giustizia, la promozione dell’impegno e della partecipazione democratica.
Abbiamo bisogno che la Solidarietà diventi il principio inspiratore della politica, della democrazia e dei rapporti con gli altri. Della nostra cooperazione, la Solidarietà ne è già, da sempre, principio ispiratore.
Ed anche se il sistema continua a vedere nella solidarietà un aspetto marginale, è comunque a partire da essa che le cooperative devono rafforzare la propria identità .
In questo processo di rielaborazione - ha continuato la Strano - la nostra cooperazione sociale parte avvantaggiata e può dare un importante contributo alla crescita di una nuova economia sociale, perché è un’ impresa che, a differenza dell’impresa di tipo capitalistico, ha sempre saputo soddisfare il vincolo della solidarietà, con la capacità di realizzare concreti risultati.
Le cooperative sociali possono trovare un grande supporto nelle proprie Associazioni di rappresentanza che devono poter essere uno strumento di sostegno più forte e significativo al quale fare riferimento per la tutela dei loro interessi.
Anche l’attività associativa di impresa, come in generale ogni aspetto della rappresentanza nel nostro Paese, ha bisogno di profondi cambiamenti, che attribuiscano un significato più premiante e reale alla nostra missione.
È necessario - conclude Silvana Strano - che le organizzazioni di rappresentanza si riapproprino delle loro capacità di costituire un tramite tra il mondo delle cooperative e il resto del mondo politico, istituzionale, economico- culturale, per contribuire a ridurre l’attuale stato di precarietà e ridare una percezione di valore al ruolo e alla azione della cooperazione”.