Tagli pesca Ue e Recovery Fund. Le marinerie aderenti all’Alleanza delle Cooperative Italiane chiedono al Governo Conte che intervenga con particolare attenzione sulla situazione critica della filiera ittica nazionale.
Le cooperative della pesca e dell’acquacoltura hanno dimostrato di rappresentare, soprattutto nel periodo di lockdown, un nodo cruciale per l’approvvigionamento del Paese ed il sostentamento della popolazione, garantendo prodotto nazionale sulle tavole degli italiani. Le cooperative della filiera ittica rappresentano inoltre un importante presidio per le economie dei territori in cui operano.
Sono quanto mai necessarie ed improcrastinabili misure che nel breve periodo mirino al sostegno e nel medio-lungo periodo al riposizionamento della filiera, eppure la Commissione europea, imperterrita, perpetua un atteggiamento di pregiudiziale riduzione dello sforzo di pesca che si aggira tra il 10% e il 30% per la pesca a strascico nel Mediterraneo occidentale, mettendo a rischio direttamente 14mila giornate di lavoro, senza contare l’impatto sulle attività connesse a valle e nei settori che traggono giovamento dalle attività di pesca.
Per voce dello stesso commissario Sinkevičius, la Commissione europea sembra inoltre intenzionata a portare avanti analoga politica di riduzione anche in Adriatico per la pesca demersale e dei piccoli pelagici.
L’Alleanza delle cooperative della pesca rileva con allarme che il Piano nazionale di ripresa e resilienza allo stato attuale sembra ignorare l’esistenza dei comparti della pesca e dell’acquacoltura.
Alla luce di queste gravi criticità, si chiede al Governo ed in particolare alla ministra delle politiche agricole alimentari e forestali, Teresa Bellanova di sostenere il comparto nel prossimo Consiglio dei Ministri europei dell’Agricoltura e pesca dei prossimi 15 e 16 dicembre, bloccando qualsiasi iniziativa della Commissione europea che tenda a ridurre l’attività di pesca nel Mediterraneo occidentale ed in Adriatico. In coerenza, promuovere in Parlamento misure di sostegno e rafforzamento della filiera ittica nazionale nella Legge di bilancio 2021, attualmente in fase di discussione. Formulare, infine, con urgenza un piano industriale per la filiera ittica da sostenere e valorizzare con le risorse del Recovery fund.