Con un emendamento approvato nella serata di ieri in commissione Bilancio alla Camera si è finalmente posto fine ad una stortura prodotta con il decreto legge 104 dell’agosto scorso.
“Un risultato inseguito da circa un anno e che consente di bloccare l’aumento di 7 volte dei livelli minimi dei canoni demaniali per le attività di pesca e acquacoltura.
Una vera assurdità in un momento di grave crisi economica per tutte le imprese, comprese quella della filiera ittica”, dichiara con soddisfazione Alleanza Cooperative Pesca, sigla che comprende i settori delle tre centrali AGCI, Confcooperative e Legacoop. "Non resta adesso che attendere la conversione in legge e la successiva pubblicazione in gazzetta ufficiale".
La Sicilia è regione a statuto speciale, ci si aspetta quindi che i canoni demaniali non siano superiori a quelli nazionali, semmai meno onerosi in coerenza con la necessità di sostenere la ripresa economica post-covid.