Il decreto Sostegni-ter (D.L. 4/2022 convertito con modifiche con la legge 28 marzo 2022, n. 25) è intervenuto in aiuto di coloro che in precedenza non avevano pagato regolarmente le rate nel periodo 2020-2021 della rottamazione-ter e del saldo e stralcio.
Sono stati infatti prorogati i termini per chi ha aderito ai precedenti provvedimenti di “pace fiscale” e non è poi riuscito a rimettersi in regola entro il 9 dicembre 2021. Secondo le stime, la misura riguarderebbe circa 532mila contribuenti. Ricordiamo che la “rottamazione ter” delle cartelle esattoriali è rivolta a tutti coloro che hanno una o più pendenze con l’Agenzia delle Entrate-Riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2017 e prevede la possibilità di estinguere i debiti iscritti a ruolo, contenuti nelle cartelle di pagamento, attraverso la rateizzazione dell’importo e senza dover sostenere il pagamento di interessi e sanzioni per il tardato pagamento.
Ai sensi del Sostegni-ter e in applicazione dei 5 giorni di tolleranza, articolo 3, comma 14-bis, del DL n. 119 del 2018, saranno considerati validi i pagamenti per le pendenze con l’Agenzia delle Entrate-Riscossione effettuati entro il:
- 9 maggio 2022 per le rate in scadenza nel 2020 della “Rottamazione-ter”, del “Saldo e stralcio” e della “Rottamazione delle risorse proprie UE”;
- 8 agosto 2022 per le rate in scadenza nel 2021 della “Rottamazione-ter”, del “Saldo e stralcio” e della “Rottamazione delle risorse proprie UE”;
- 5 dicembre 2022 per le tutte le rate in scadenza nel 2022 della “Rottamazione-ter” e della “Rottamazione delle risorse proprie UE”.
Il mancato, parziale o anche solo tardivo pagamento comporta la decadenza delle definizione agevolata. Pertanto i versamenti effettuati saranno considerati a titolo di acconto sulle somme dovute in origine all’atto dell’ammissione alla rottamazione-ter. Viene meno infatti lo sconto sulle sanzioni e sugli interessi previsti dal D.L. 119/2018, art.3. Nel merito, è utile consultare le FAQ dell’Agenzia delle Entrate.
“Siamo ancora lontani dalla vera pace fiscale, uno degli elementi indispensabili per una sera politica di rilancio dell’economia italiana, provata dal covi e ora dalla guerra in Ucraina”, dichiara Michele Cappadona, presidente dell’Associazione Generale delle Cooperative Italiane-AGCI Sicilia. “Ribadiamo che AGCI Sicilia sostiene la necessità generale, per superare questo difficile momento, di una rateizzazione a dieci anni dei debiti con il fisco senza sanzioni né interessi, estesa alle liti pendenti e alle rateazioni già in atto, da concedere a semplice richiesta dei contribuenti senza alcun requisito, per tutte le cartelle notificate e da notificare fino al 30 giugno 2022. È in atto la discussione in commissione Finanze della “Delega fiscale”, il disegno di legge delega al Governo per la riforma del sistema fiscale presentato il 23 novembre 2021 - AC 3343 - e in discussione alla commissione Finanze della Camera, con oltre 400 emendamenti ancora da votare. La pressione fiscale e la pace fiscale sono aspetti su cui è imprescindibile il Governo Draghi aggiusti il tiro, se vogliamo salvare veramente il tessuto produttivo delle imprese. Non solo è necessario allungare la rateizzazione delle cartelle pregresse, perché non può essere una colpa non riuscire a pagare le imposte regolarmente dichiarate, ma occorre prevedere una “rottamazione quater” per il 2018, 2019, 2020 e 2021, che tenga conto degli effetti della pandemia. Le categorie produttive rappresentano la speranza e il futuro del nostro Paese, vanno sostenute con aiuti concreti e definitivi, non parziali e palliativi”.