Annunciato l’inizio dell’operatività in Sicilia del Fondo Europeo per gli Affari Marittimi, la Pesca e l’Acquacoltura 2021-2027 (Feampa), che comprende una serie di interventi per il settore, in parte gestiti centralmente dal ministero (MASAF) ed in parte dalle regioni.
Il ministero tra l’altro gestirà il ritiro definitivo di chi deciderà di rottamare l’imbarcazione e consegnare la licenza di pesca.
Sostenere l’economia blu e stimolare attività di pesca e acquacoltura innovative e sostenibili sono alcuni degli obiettivi del Programma nazionale del Feampa 2021-2027 che ha ottenuto il via libera dal governo Schifani, su proposta dell’assessore regionale all’Agricoltura, Luca Sammartino. La dotazione finanziaria assegnata alla Sicilia è di oltre 116 milioni di euro: la metà è di cofinanziamento comunitario, il 35% statale e il 15% regionale.
Il piano promuove il ripristino e la conservazione delle risorse biologiche acquatiche, la trasformazione e commercializzazione dei prodotti ittici, contribuendo alla sicurezza alimentare comunitaria. Inoltre, rafforza la governance internazionale per garantire oceani e mari sicuri, protetti e puliti.
«Il nuovo programma comunitario - spiega Sammartino - si inserisce in un contesto di cambiamento radicale per la pesca e l’acquacoltura e ne guida l’adattamento economico e sociale nel quadro della sostenibilità. Gli investimenti ci consentiranno di incentivare l’avviamento di nuove imprese favorendo i giovani e di valorizzare il prodotto locale: misure in grado di stimolare la ripresa di un settore strategico per la nostra economia».
Tra le misure del Feampa: un pacchetto integrato di azioni a favore dei giovani (18-40 anni) per avviare attività di impresa; ristori per le aziende colpite da eventi ambientali, climatici e di salute pubblica; la valorizzazione delle produzioni locali accrescendo la fiducia dei consumatori verso il prodotto ittico; investimenti nel sistema portuale peschereccio e nei servizi connessi.
«Aldilà degli annunci, il piano della Regione Sicilia non ci è noto, visto che ad oggi le associazioni di rappresentanza non sono state sentite. Contiamo di esserlo presto, al fine di poter meglio indirizzare la spesa sui fabbisogni essenziali di un settore in fortissime difficoltà», commenta Giovanni Basciano, responsabile Pesca AGCI Sicilia. «Siamo infatti certi che il bando per il ritiro definitivo del naviglio vedrà un numero elevatissimo di armatori candidarsi all’utilizzo dell’opportunità per cessare un lavoro che nella gran parte dei casi era stato tramandato dai padri e dai nonni».
«Le normative comunitarie, contro le quali in questi giorni gli agricoltori di gran parte dell’Europa stanno protestando, hanno pesantemente modificato e limitato la pesca del Mediterraneo europeo e nella nostra regione in particolare, che vantava di essere la più importante in questo settore».
«Riteniamo che grande sforzo debba essere rivolto al rafforzamento delle attività di commercializzazione e trasformazione ed all’accorciamento della filiera; gli operatori devono a nostro avviso essere controllori delle fasi successive alla pesca, perché è proprio in questo modo che potranno sperare di recuperare il valore perso per effetto delle riduzioni imposte alle attività di prelievo: se bisogna pescare meno almeno bisogna vendere meglio. Quindi auspichiamo finanziamenti alle Organizzazioni di Produttori ed a tutte le iniziative che permettono di concentrare le produzioni, valorizzandole attraverso la trasformazione».
«Bisogna ricordare cha la nostra regione ha una forte vocazione turistica in larga misura determinata della bellezza delle coste, delle isole e dei tre mari, e a questo turismo affinché sia duraturo dobbiamo garantire una offerta gastronomica di qualità, che non può essere data da prodotti ittici importati da mari lontani.
Ci auguriamo quindi - conclude Giovanni Basciano - che il Feampa sia rivolto alla difesa delle imprese ed al loro rafforzamento, nell’interesse non solo del settore ma dell’economia intera della nostra Isola».