L’assessorato regionale alla Famiglia, Politiche sociali e Lavoro, per far fronte ai bisogni emergenti dovuti alla pandemia Covid-19, ha dato facoltà ai Comitati dei sindaci dei Distretti socio-sanitari di utilizzare tutte le le risorse finanziarie FNPS non ancora impegnate.
Come misura urgente di contrasto alla grave situazione di disagio sociale conseguente all’emergenza sanitaria, il dipartimento regionale FPS (Famiglia e Politiche sociali) ha emanato attraverso la circolare n. 2 del primo aprile 2020 a firma del dirigente generale Rosolino Greco, le direttive per la rimodulazione dei Piani di Zona 203-2015, e dei relativi fondi assegnati.
Numerosi distretti socio-sanitari in Sicilia non hanno ancora pienamente utilizzato le risorse finanziarie FNPS (Fondo Nazionale Politiche Sociali) destinate ai Piani di Zona 2013-2015 e implementazione 2013-2015 (così come rilevato dal monitoraggio della spesa effettuato dal Dipartimento FPS) e pertanto dispongono sul proprio bilancio o sul conto aperto presso la Banca d'Italia delle suddette somme, già trasferite per i Piani di Zona.
Per semplificare le procedure, in deroga alle precedenti disposizioni regionali, di cui alla Circolare n.5 del 17/07/2015, il Comitato dei Sindaci dei Distretti socio-sanitari potrà disporre di utilizzare le somme ancora disponibili per contrastare le situazioni emergenziali validando la decisione con uno specifico Accordo di programma; il sindaco del Comune capofila adotterà un atto formale di approvazione del verbale/ delibera e dell'Accordo di programma sottoscritto. Le decisioni assunte saranno immediatamente esecutive, senza la necessità di acquisire autorizzazione da parte della Regione.
In merito alla rimodulazione a valere sul FNPS, la circolare del Dipartimento alla Famiglia suggerisce di valutare più iniziative da attivare sul territorio, che tengano conto sia di interventi a sostegno del reddito per contrastare la povertà, ma anche di servizi domiciliari e di prossimità in grado di supportare le famiglie nella gestione quotidiana di problematiche connesse alla disabilità e alla non autosufficienza.
In ogni caso - si afferma nella circolare - si tratta di rafforzare le reti locali di solidarietà, valorizzando anche il prezioso impegno garantito oggi dalle associazioni di volontariato e dalle cooperative sociali.
“Nell’attuale situazione di grave emergenza economica e sociale dovuta alla pandemia da coronavirus, non possiamo che mostrare apprezzamento per l’iniziativa dell’assessorato alla Famiglia guidato dall’on. Antonio Scavone verso le fasce più fragili della popolazione, e per l’adozione di modalità operative semplificate affidate direttamente ai Comuni, limpidamente espresse attraverso la circolare del dirigente generale Rosolino Greco”, afferma Michele Cappadona, presidente regionale dell’Associazione generale delle cooperative italiane-Agci Sicilia.
Le famiglie con un congiunto portatore di handicap vivono situazioni di forte disagio, anche sul piano emotivo aggravato dall’isolamento forzato - sottolinea la circolare -. In questo periodo gestire un minore o un giovane
adulto disabile diventa un compito estremamente difficile in quanto il caregiver (spesso genitore) non ha la forza fisica e psicologica per affrontare l'attuale e perdurante situazione. È necessario creare una rete di solidarietà attorno alle famiglie o ai singoli soggetti più deboli.
“L’emergenza economica era purtroppo presente in Sicilia ancor prima del manifestarsi della pandemia”, continua Cappadona. “Così com’era già elevata la percentuale delle famiglie in condizioni di povertà, relativa e assoluta. Le iniziative di sostegno al reddito, previste dalla circolare, sono una misura positiva volta a contenere la diffusa situazione di disagio per evitare che, in alcuni casi di condizione disperata, possa dare origine anche a comportamenti violenti.”
Le direttive prevedono che la rimodulazione è possibile solo per attivare iniziative connesse all'emergenza COVID-19. Le azioni che verranno programmate dovranno in ogni caso riguardare l'ambito socio-assistenziale (non è possibile, ad esempio, prevedere interventi a carattere sanitario).
I beneficiari dell'intervento economico devono essere individuati prioritariamente tra quelli che non dispongono al momento di alcuna forma di reddito e che non siano inclusi tra i destinatari degli interventi nazionali
attivati a supporto dei lavoratori (Cassa Integrazione, una tantum titolari partita iva, ecc.) e ovviamente non già destinatari del reddito di cittadinanza, salvo modifiche nella situazione familiare ed economica.
Il sostegno al reddito (a copertura delle spese familiari dovute ad affitto, utenze, viveri, farmaci, ecc) può essere garantito anche attraverso voucher per acquisto di beni di prima necessità.